Da Gavi a Londra, il primo libro di Deborah Ameri
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Sara Moretto - s.moretto@ilnovese.info  
1 Dicembre 2013
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Da Gavi a Londra, il primo libro di Deborah Ameri

"Dire sì è una cosa semplice" è il romanzo di esordio della giornalista gaviese, partita dal Novese e oggi corrispondente dalla capitale inglese per il Gruppo Rcs, è disponibile in libreria e su internet, in formato ebook. Sul sito www.deborahameri.com si può leggere un estratto del volume

"Dire sì è una cosa semplice" è il romanzo di esordio della giornalista gaviese, partita dal Novese e oggi corrispondente dalla capitale inglese per il Gruppo Rcs, è disponibile in libreria e su internet, in formato ebook. Sul sito www.deborahameri.com si può leggere un estratto del volume

GAVI – “Dire sì è una cosa semplice” è la storia di come Emma, la protagonista, si ritrovi a indossare l’abito bianco. Lei, che aveva giurato di non sposarsi mai, prende un volo per andare all’altare con quell’uomo che ha messo fine alla sua ricerca dell’amore con la A maiuscola, quel sentimento che travolge, spingendoci a mettere tutto in discussione. Inizia così la cronaca della vita di Emma, dall’infanzia all’età adulta, un racconto che ha la capacità di far sorridere fra le lacrime, di sorprendere e di far divertire.

Ma in questo libro, opera prima della giornalista Deborah Ameri, gaviese di origini, con un passato anche al “Novese” e oggi corrispondete da Londra per “Oggi”, non si parla solo di amore. Anzi scusate, di Amore. Grande protagonista, oltre che cornice all’infanzia e all’adolescenza della protagonista, è Gavi, ritratta come compariva negli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso. Visto con gli occhi della bambina, il paese di provincia è un luogo idilliaco, dove l’estate “sapeva di buono” e il tempo passava scandito da pomeriggi con la nonna a imparare a fare i ravioli; un angolo di provincia dove le prime comunioni sono “eventi mondani” e il momento più importante dell’anno è la storica Festa dell’Uva.

Ma i cambiamenti sociali del Bel Paese non rimangono a lungo lontano dal piccolo comune “circondato dai vigneti”. La bambina si trova così a fare da spalla alla zia adolescente che inscena “Grease”, a conoscere il significato del termine “paninaro” e a commuoversi guardando il “Tempo delle mele”, piangendo il sognato ragazzo che avrebbe dovuto sorprenderla appoggiandole un paio di cuffie sulle orecchie, come nella celebre scena cinematografica.

Ma sono anche i drammi della storia italiana a scandire il passo con la vita della ragazzina: la prima scintilla di ribellione adolescenziale arriva come una sberla quando il padre, operaio dell’Italsider di Novi, torna a casa sconvolto per l’incidente sul lavoro che è costato la vita a un collega. Ed è in quel momento che nella mente di Emma nasce la domanda: “Perché non vi ribellate?”, seguita da tutta l’ondata di sentimenti contrastanti che questo quesito porta nella mente di ogni giovane.

E di colpo, con la fine dell’infanzia, Gavi non è più il luogo idilliaco, ma una gabbia di pregiudizi, fatta di persone che “ragionano per stereotipi e categorie”, dove l’abitudine è giudicare tutti, dall’apparenza e non dai fatti. Ma Emma, sempre ottimista e a testa alta, affronta difficoltà, grandi dolori, paure e insicurezze e se ne va. Tenendo a mente il “vattene da qui” consigliato dal padre, persegue il suo sogno e va a Londra. Ma fuggire dal paese che tanto le stava stretto non basta per trovare la felicità. Così parte la ricerca di quel sentimento che spiazzi tutto, che spinga a rimettersi in gioco e a rischiare, che faccia sentire pronti a sfidare il destino. Quel sentimento che solo l’uomo, di cui l’identità è palesata solo nell’ultima pagina, saprà regalarle.

 

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