Pendolari contro il Terzo Valico
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
1 Dicembre 2013
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Pendolari contro il Terzo Valico

Spiegano dal comitato No Tav: "siamo riusciti a coinvolgere coloro che i treni li usano ogni giorno e vedono cosa significa il degrado assoluto del trasporto pubblico locale". L'altra sera si è svolta l'assemblea nella sala grande della parrocchia di Sant'Antonio da Padova

Spiegano dal comitato No Tav: "siamo riusciti a coinvolgere coloro che i treni li usano ogni giorno e vedono cosa significa il degrado assoluto del trasporto pubblico locale". L'altra sera si è svolta l'assemblea nella sala grande della parrocchia di Sant'Antonio da Padova

NOVI LIGURE – Anche i pendolari chiedono di fermare il Terzo Valico.  “Dopo anni vari tentativi – hanno detto Davide Bailo e Andrea Pernigotti del comitato No Tav di Novi Ligure l’altra sera nell’assemblea svoltasi nella sala grande della parrocchia novese di Sant’Antonio da Padova – siamo riusciti a coinvolgere anche coloro che i treni li usano ogni giorno e vedono sulla loro pelle cosa significa il degrado assoluto del trasporto pubblico locale, mentre si spendono 6,2 miliardi di euro per l’inutile Terzo Valico”.

A rappresentare i pendolari novesi, il presidente dell’associazione locale Riccardo Leardi: “Da tempo ormai gli orari dei treni passeggeri vengono decisi da Fs, Trenitalia e Rfi senza ascoltare chi li utilizza. In trent’anni, il servizio è peggiorato in maniera pesante. Da Novi verso Milano, Genova e Torino ci sono meno treni e i tempi di percorrenza sono cresciuti invece di diminuire. In sostanza, costringono i cittadini a utilizzare l’auto. La stazione novese è ormai al livello di Arquata e Serravalle Scrivia e il Comune è da sempre assente nella tutela dello scalo e dei pendolari, anche se è amministratori da ex ferrovieri”.

Leardi ha puntato poi il dito sui costi delle inefficienze del trasporto pubblico locale: “Le auto inquinano rispetto al treno, sono causa di incidenti e di costi sociali eppure si continuano a tagliare i fondi sui trasporto pendolari, mentre succede il contrario sull’alta velocità”. D’accordo anche Fabio Petrocchi dell’associazione pendolari di Alessandria: “Devono prima essere rifatte o ammodernate le linee passeggeri anziché pensare al Terzo Valico. I tagli ai fondi pubblici stanno eliminando treni su treni con le altre regioni, una situazione difficile da sostenere”.

“Se partiranno i lavori del Terzo valico – ha ricordato Davide Bailo – le linee passeggeri saranno interrotte. Il primo caso sarà in Liguria, Tra Fegino e Ronco Scrivia: Trenitalia ha comunicato che succederà per quaranta giorni tra gennaio e dicembre 2015 ma non si conosce ancora il periodo. In futuro interessata la linea tra Novi e Serravalle, dove il Tav passerà sotto il tracciato esistente e sarà quindi necessaria un’interruzione, poi ancora a Novi per la realizzazione dello shunt a valle di San Bovo e verso Alessandria, infine tra Pozzolo e Rivalta Scrivia e poi a Tortona. Inoltre, se realizzato, il Terzo Valico avrà costi di manuteizone enormi che verranno ancora sottratti al trasporto pubblico locale.

Per questo, è bene combattere insieme quest’opera devastante e inutile”.

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