Terzo Valico, “No” del Comune al consiglio sull’opera
Il sindaco ha risposto negativamente alla petizione in cui si chiedeva una seduta consiliare aperta per ottenere chiarimenti su quanto sta accadendo in val Lemme. Albano: "Il Comune non ha alcun potere decisionale sul Terzo Valico"
Il sindaco ha risposto negativamente alla petizione in cui si chiedeva una seduta consiliare aperta per ottenere chiarimenti su quanto sta accadendo in val Lemme. Albano: "Il Comune non ha alcun potere decisionale sul Terzo Valico"
Nessuna richiesta di prendere posizione contraria, quindi, ma il primo cittadino ha replicato con un “niet” arrivato dopo quasi sei mesi dalla scadenza fissata dallo statuto comunale per dare una risposta alla domanda, presentata a gennaio. I cittadini hanno dovuto rivolgersi per due volte al prefetto di Alessandria Romilda Tafuri visto che il Comune non rispondeva. Il prefetto ha ricordato a Albano che “l’operato di ogni pubblica amministrazione deve improntarsi al principio di trasparenza”. Nel 2012, a due richieste del gruppo di minoranza “Gavi futura” di discutere l’argomento, il Comune non ha dato alcun riscontro.
Albano ha motivato il suo “no” sostenendo che “il Comune non ha alcun potere decisionale sul Terzo valico, che dipende da decisioni governative”. Inoltre, ha ricordato che gli argomenti da discutere in Consiglio sono indicati tassativamente per legge e che “il Comune segue con profonda attenzione l’argomento Terzo Valico” ma che “il tracciato non interesserà il territorio di Gavi, per cui la richiesta dei firmatari non è accoglibile”.
Commenta Paola Lugaro, tra i firmatari della petizione: “Tutti i Comuni interessati dal Terzo Valico nell’ultimo anno e mezzo hanno organizzato consigli comunali aperti o assemblee pubbliche. A Gavi, invece, le uniche informazioni sono state fornite dai comitati. Gavi subirà il passaggio dei camion del Cociv, con un peggioramento della qualità dell’aria anche a causa dello smarino scavato nel tunnel, che potrebbe contenere percentuali di rocce amiantifere e metalli pesanti per non parlare degli schiumogeni utilizzati per lo scavo. Volevamo chiedere al Comune come intenda procedere per tutela la qualità dell’aria e dell’acqua, se i residenti di Pratolungo sono stati informati della perdita delle falde del loro acquedotto e come il Comune intenda provvedere.
Stessa domanda per il rischio per le sorgenti del Lemme. Purtroppo – conclude Paola Lugaro – dal municipio non vogliono o non sanno rispondere. Per questo con alcuni firmatari della petizione ci rivolgeremo all’associazione Afa e al circolo Terra e Libertà di Gavi affinché sostengano la nostra richiesta. Il sindaco [dipendente di Italferr, società che ha progettato il Tav; ndr] provveda almeno a organizzare un incontro pubblico”.