Bundy, rottura al tavolo delle trattative
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
5 Dicembre 2013
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Bundy, rottura al tavolo delle trattative

L'azienda interrompe le contrattazioni. I lavoratori, nell'assemblea con i sindacati provinciali, hanno votato in maniera unanime contro la proposta fatta dalla proprietà, che si riassumeva in un numero comunque elevato di esuberi: 100 persone

L'azienda interrompe le contrattazioni. I lavoratori, nell'assemblea con i sindacati provinciali, hanno votato in maniera unanime contro la proposta fatta dalla proprietà, che si riassumeva in un numero comunque elevato di esuberi: 100 persone

BORGHETTO BORBERA – Trattative nuovamente interrotte alla Bundy di Borghetto. L’altra sera è stato unanime il voto dell’assemblea sindacale contro la proposta dell’azienda di lasciare nello stabilimento una linea in più rispetto alle due che il piano industriale del 2014 prevede di trasferire all’estero. Tradotto in cifre, significava una ventina di posti di lavoro. Dei 120 esuberi su 180 addetti, nello stabilimento il personale da tagliare sarebbe stato di “sole” 100 persone. In cambio, nell’incontro di martedì in municipio a Borghetto, la dirigenza della multinazionale del settore del freddo aveva chiesto di permettere ai camion della Samsung di caricare il tubo prodotto fino alla settimana scorsa.

I lavoratori, nell’assemblea di ieri con i sindacati provinciali Fiom, Fim e Uilm e le rsu, nel primo pomeriggio, hanno votato in maniera unanime contro la proposta, considerata una riapertura delle trattative ma irricevibile per il numero comunque troppo elevato di esuberi.  Secondo l’azienda, il blocco della fabbrica, attuato dai dipendenti con un presidio che prosegue da giovedì scorso 24 ore su 24, doveva essere momentaneamente sospeso per evitare di perdere la commessa con l’importante cliente, produttore, oltre che di telefoni cellulari, anche di frigoriferi.

A fronte della decisione dei dipendenti, nell’incontro di successivo, svoltosi alle 16,30 ad Alessandria, in Confindustria, l’azienda ha interrotto le trattative. I dirigenti hanno comunicato di non avere più alcun mandato per confrontarsi con i sindacati, disponibili solo a trattare in merito alla riduzione dei costi ma non sul trasferimento degli impianti. Prosegue quindi a oltranza il blocco totale della stabilimento.

Intanto il Pd novese dice la sua sul “caso” dell’azienda di Borghetto. “I lavoratori della Bundy sono impegnati in un difficilissimo braccio di ferro con l’azienda per evitare un drastico ridimensionamento con conseguente delocalizzazione di una parte delle linee produttive – scrive via comunicato il segretario Diego Minetto – Il Partito Democratico di Novi Ligure sostiene i dipendenti Bundy e le loro rappresentanze sindacali in questo duro confronto ed è vicino alle famiglie di questi lavoratori che stanno pagando il prezzo più alto ed è pronto a fare la sua parte per evitare che un’altra azienda abbandoni la nostra provincia e l’Italia”.

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