Viaggi da incubo: anche la Arquata-Genova tra le peggiori 10 linee ferroviarie
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
10 Dicembre 2013
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Viaggi da incubo: anche la Arquata-Genova tra le peggiori 10 linee ferroviarie

La tratta compare nel dossier pubblicato da Legambiente sulle linee di percorrenza accomunate lentezze, disservizi e riduzioni delle corse

La tratta compare nel dossier pubblicato da Legambiente sulle linee di percorrenza accomunate lentezze, disservizi e riduzioni delle corse

NOVI LIGURE –  Non poteva mancare la provincia di Alessandria nel dossier di Legambiente sulle peggiori dieci linee pendolari ferroviarie d’Italia.  Nell’ambito della campagna Pendolaria, dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno, l’associazione ha individutato le tratte dove sono i maggiori i problemi.

In un viaggio degli orrori, dal punto di vista delle qualità del servizio lungo lo stivale vengono citate la Circumvesuviana in Campania, la Roma-Nettuno nel Lazio, la Potenza-Salerno tra Basilicata e Campania, la Padova-Belluno-Calalzo in Veneto, la Mantova-Cremona-Milano in Lombardia, la Siracusa-Ragusa-Gela in Sicilia, la Campobasso-Isernia-Roma tra Molise e Lazio e la Bologna-Porretta Terme in Emilia, tutte o quasi accomunate da riduzioni delle corse, lentezza, disservizi e sovraffollamento.

Per il Piemonte e la nostra provincia impossibile non citare il taglio di 13 linee in 3 anni da parta della giunta regionale di centrodestra: “Un’autentica beffa per i pendolari – dicono da Legambiente – che, oltre ad avere subito i maggiori aumenti del costo dei biglietti (+47% tra 2011 e 2013) hanno visto dal 2010 a oggi cancellate 13 linee: Santhià-Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Mondovì, Ceva-Ormea, Asti-Castagnole-Alba, Alessandria-Castagnole-Alba, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso, Novi-Tortona, Alessandria-Ovada e Vercelli-Casale Monferrato”.

Nell’elenco delle linee disastrate anche la Arquata Scrivia-Genova Brignole: “E’ la linea che collega Genova con il Piemonte, fino ad Arquata, 46 chilometri su 63 sono a binario unico. I problemi di lentezza dei collegamenti e vetustà dei treni si sono aggravati con la cancellazione di un Intercity con l’ultimo cambio di orario”. Dicono alcuni pendolari che utilizzano la linea: “Concordiamo con quanto descritto da Legambiente.

Viviamo tutti i giorni lo stato di abbandono in cui versano i trasporti ferroviari ordinari: mancanza di sicurezza (porte che non si aprono, altoparlanti che non funzionano), condizioni scadenti di igiene e confort, poca funzionalità degli orari, mancanza di un abbonamento integrato con i trasporti pubblici. Ad Arquata non ci sono corriere in grado di assicurare un collegamento sicuro con la stazione dalle zone limitrofe, per cui i pendolari sono costretti a raggiungere la stazione in auto e parcheggiare a pagamento, oltre a viaggiare spesso al freddo e in ritardo. Tutto ciò mentre si spendono soldi per opere ferroviarie di dubbio interesse”.
 

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