Terzo Valico, approvati solo i primi due lotti del piano cave
La giunta Cota ha dato il suo ok agli interventi che riguardano la viabilità e i lavori preparatori della galleria a Voltaggio e gli interventi iniziali riferiti allo scavo del tunnel di valico ad Arquata Scrivia.Troppi i dubbi sul resto del progetto esecutivo
La giunta Cota ha dato il suo ok agli interventi che riguardano la viabilità e i lavori preparatori della galleria a Voltaggio e gli interventi iniziali riferiti allo scavo del tunnel di valico ad Arquata Scrivia.Troppi i dubbi sul resto del progetto esecutivo
Il tutto “è condizionato dall’attuazione di dettagliate prescrizioni riferite al piano del traffico stradale e ferroviario e la riqualificazione ambientale dell’ex cava Cementir di Voltaggio e dei siti di Libarna tra Arquata e Serravalle, Pieve di Novi e Castello Armellino di Tortona”.
L’ok al “mini” piano cave segue l’approvazione del Piano di utilizzo delle terre da parte del Ministero dell’Ambiente. Per l’avvio ufficiale dei lavori mancano ulteriori tasselli, a cominciare dal rispetto delle prescrizioni di carattere ambientale richieste dal Parco Capanne per l’ex cava Cementir, inserita nel sito di cimportanza comunitaria Capanne di Marcarolo. I molti dubbi sulla fattibilità dell’opera sono emersi ancora una volta anche mercoledì sera nell’Osservatorio ambientale del Comune di Arquata Scrivia, convocato nel teatro della Juta dopo la manifestazione del comitato No Terzo valico arquatese, organizzata il 23 novembre davanti al municipio per conoscere la posizione del Comune dopo l’insediamento del Cociv a Radimero.
Il sindaco Paolo Spineto, rispondendo al pubblico, ha affermato: “Senza il protocollo amianto (ancora da concludere da parte del tavolo regionale, ndr) approvato e reso noto non potrà partire l’attività di scavo. In caso contrario userò le ordinanze per tutelare la popolazione. A Radimero è previsto l’uso della talpa per scavare il tunnel ma in questo modo non sarà possibile valutare la presenza di amianto poiché il fronte di scavo sarà occupato dalla macchina”.
Francesco De Milato (Comitato No Terzo valico di Arquata) ha chiesto: “Risulta che il progetto tenga conto dei costi per affrontare il problema amianto?”. “Nell’atto integrativo tra Cociv e Rfi – ha risposto il sindaco – è scritto che l’amianto è fuori contratto”. Spineto ha quindi ammesso che è stato un errore da parte dei Comuni non ricorrere al Tar contro l’autorizzazione del Ministero dell’ambiente al Cociv all’avvio anticipato dei lavori: “Il nostro Comune incaricherà comunque dei tecnici e dei legali per valutare sia la questione amianto sia la tutela delle fonti. Ci sentiamo presi in giro poiché non sono mai stati forniti i dati sull’utilità dell’opera”.
Il comitato arquatese ha accusato il Comune per aver firmato la moratoria con gli altri enti locali, per aver solo presentato osservazioni che servirebbero “solo a collaborare con Cociv per realizzare l’opera” e invitato gli amministratori a dimettersi. “L’unica carenza – ha risposto Spineto – da parte nostra è stata la poca informazione nei confronti dei cittadini in quest’ultimo anno. Per il resto, sono disposto a consegnare al Prefetto la fascia da sindaco ma gli altri primi cittadini non sono concordi”. Gianni Repetto (comitato No Terzo Val Lemme) ha invece esortato i sindaci “a far rispettare al Cociv tutte le prescrizioni. In questo modo il Terzo valico non lo faranno mai. Gli amministratori però devono dire chiaramente che le risposte alla moratoria non sono mai arrivate”.
La Regione, con una delibera di decine di pagine, ha posto numerose condizioni al Cociv nel dare il suo ok al piano cave, legate sia ala viabilità sia alla ferrovia. Deve infatti essere attuato il trasporto dello smarino su ferro anziché su gomma dal cantiere di Radimero utilizzando la linea della Cementir (Arquata ha chiesto la stessa soluzione anche per l’approvvigionamento di inerti del cantiere ma a partire da subito e non dal 2016 come chiede Cociv). C’è poi il problema del casello dell’autostrada A7 di Vignole Borbera: la Provincia ha chiesto “soluzioni strutturali” per evitare l’intasamento a causa dei camion.
Intanto, l’Arpa comunica l’esito delle analisi sulla presenza di amianto eseguite nel cantiere di Voltaggio: “Dall’ispezione visiva degli strati superficiali del cumulo non è stata notata presenza di amianto. Stesso esito dal campionamento di fibre aerodisperse vicino al cantiere e nel centro abitato più vicino”.