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Redazione - redazione@ilnovese.info  
17 Dicembre 2013
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I container dei terremotati per i laboratori del “Ciampini”

Dopo l’emergenza sisma dell’Emilia, i prefabbricati potrebbero essere destinati all’istituto alberghiero novese. L'idea è stata lanciata dall'assessore alle Politiche sociali Felicia Broda ed è ora al vaglio della Provincia

Dopo l?emergenza sisma dell?Emilia, i prefabbricati potrebbero essere destinati all?istituto alberghiero novese. L'idea è stata lanciata dall'assessore alle Politiche sociali Felicia Broda ed è ora al vaglio della Provincia

NOVI LIGURE – No agli sprechi, come di solito avviene e avveniva in passato. Un segnale di questo (ci auspichiamo tutti) cambiamento di rotta, proviene dal possibile nuovo sfruttamento dei container dei terremotati dell’Emilia. Un tempo queste strutture, come la cronaca del passato ci ha raccontato, venivano quasi del tutto abbandonate, oppure finivano nelle mani dei soliti furbetti. Invece oggi, i container dismessi, serviti sino ai mesi scorsi per ospitare le popolazioni emiliane colpite dal sisma, serviranno per realizzare i laboratori didattici dell’istituto ad indirizzo alberghiero del “Ciampini – Boccardo”.

L’idea è stata lanciata dall’assessore alle Politiche sociali Felicia Broda e, tramite il preside del “Ciampini”, Roberto Grenna, è adesso al vaglio della Provincia che si è resa possibilista e interessata.
“Da una chiacchierata col dirigente scolastico, professor Grenna – spiega l’assessore Broda – è emersa l’ipotesi di avvalerci delle strutture usate per l’allestimento dei laboratori, di cui fortemente necessita l’indirizzo alberghiero, vista la difficoltà di realizzarli attraverso altre soluzioni. La Provincia ci ha comunicato di valutare prima il progetto tramite i nostri uffici, non mostrando affatto contrarietà. Occorrerà pertanto la stretta collaborazione, a tutti i livelli, tra il Comune, l’autonomia scolastica e la Provincia.

Da parte nostra il compito sarà quello di far trasportare i container necessari dalle aree di stoccaggio emiliane, in città. La scuola creerà la piattaforma cementizia sulla quale appoggiarli (si pensa nel piazzale antistante la palestra, ndr) mentre la Provincia, che speriamo possa essere il terzo partner del progetto, potrà stabilire i rapporti con i Comuni che li detengono e i rispettivi organi provinciali”. I container sono strutture di 50 – 60 metri quadrati, a norma comunitaria, essendo stati deputati ad ospitare interi nuclei familiari.

Poiché già molti container sono stati assegnati ad enti pubblici che ne hanno fatto richiesta, sarà quindi necessario valutare sul posto lo stato di conservazione di quelli rimasti ancora a disposizione. Se ci sarà la possibilità di scelta, si dovranno comunque apportare le necessarie modifiche a misura di studente. All’istituto novese ne servirebbero almeno 2. Nel primo si installerebbe la cucina, mentre nel secondo la sala. Tuttavia potrebbero esserne assegnati 3.

“Un container servirebbe anche al Comune – prosegue l’assessore Broda. – In un primo momento volevamo affrontare con queste strutture le emergenze abitative, ma l’ipotesi è stata scartata perché sarebbe complicato collocarli su un terreno non decentrato. Sollevarli da terra con un piattaforma stabile sarebbe comunque una spesa che il Comune in questo momento non potrebbe sostenere. Pertanto, almeno un container potrebbe essere utilizzato come magazzino comunale. Aspettiamo comunque le verifiche che l’ufficio tecnico sta effettuando in questi giorni”.