Unione montana, arriva l’ok dei Comuni
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
17 Dicembre 2013
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Unione montana, arriva l’ok dei Comuni

I Consigli comunali voteranno a breve lo statuto del nuovo ente, che avrà sede al municipio di Voltaggio. Il presidente sarà a rotazione tra i sindaci: il primo sarà Valerio Cassano (Carrosio), a seguire Parodi, Fraconalto e Voltaggio

I Consigli comunali voteranno a breve lo statuto del nuovo ente, che avrà sede al municipio di Voltaggio. Il presidente sarà a rotazione tra i sindaci: il primo sarà Valerio Cassano (Carrosio), a seguire Parodi, Fraconalto e Voltaggio

VAL LEMME – C’è l’ok dei Comuni all’Unione montana della val Lemme, costituita da Fraconalto, Voltaggio, Carrosio e Parodi. I Consigli comunali hanno votato o voteranno a breve lo statuto del nuovo ente, che avrà sede al municipio di Voltaggio [nella foto].

Il presidente sarà a rotazione tra i sindaci: il primo sarà Valerio Cassano (Carrosio), a seguire Parodi, Fraconalto e Voltaggio, stesso criterio anche per il vicepresidente e l’assessore componenti della giunta. Nel Consiglio, un rappresentante per Comune e due esponenti di minoranza scelti dalle quattro opposizioni comunali. L’Unione gestirà le funzioni montane e quelle che i Comuni affideranno all’ente. I quattro paesi non superano i 3 mila abitanti previsti per legge. “La deroga della Regione – dice il vicesindaco di Parodi, Bruno Merlo – non c’è ancora ma sappiamo che arriverà visto che da Torino ci hanno sollecitato a proseguire”.

La val Lemme si ritrova divisa rispetto alla ex Comunità montana Alta Vallemme Alto ovadese. “Purtroppo – dice ancora Merlo – Bosio ha preferito orientarsi altrove, creando un’Unione prima di aprire un dialogo con gli altri Comuni limitrofi. In futuro speriamo in un ripensamento e in un dialogo”. In Consiglio comunale a Carrosio, i consiglieri del M5S hanno votato contro la creazione dell’Unione: “Il nuovo ente sarà un fallimento data l’esiguità numerica dei comuni aggregati. Ci chiediamo se si è discusso in modo esaustivo il perché non si è potuto o voluto unirsi ai comuni che già l’anno fatto trasformando così la vecchia Comunità Montana in Unione a 11 e non a 4. A questo punto, meglio arrivare una fusione vera e propria”.

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