Il Tribunale di Alessandria
Home
Ha evaso per pagare i dipendenti, assolta in tribunale
Sentenza storica del tribunale di Alessandria che ha assolto dall'accusa di omesso pagamento dell'Iva un'imprenditrice di Serravalle. Non aveva versato l'Iva allo Stato per 4 anni su fatture non saldate ma ha continuato a pagare i dipendenti e i contributi pensionistici di questi
Sentenza storica del tribunale di Alessandria che ha assolto dall'accusa di omesso pagamento dell'Iva un'imprenditrice di Serravalle. Non aveva versato l'Iva allo Stato per 4 anni su fatture non saldate ma ha continuato a pagare i dipendenti e i contributi pensionistici di questi
ALESSANDRIA – “Assolta perchè il fatto non costituisce reato”. Sentenza “storica” – la prima in Piemonte -emessa l’altro giorno dal tribunale di Alessandria (giudice Zulian) che ha assolto un’imprenditrice di Serravalle Scrivia, Marianna Grutteria dal reato di omissione del pagamento Iva. A seguito di un accertamento fiscale, è risultato come la titolare dell’impresa non avesse versato l’Iva per 4 anni consecutivi, accumulando un debito nei confronti dell’erario pari a 332 mila euro. Nell’ottobre 2011 l’imprenditrice, titolare della Euroservizi, è stata quindi rinviata a giudizio. L’altro ieri il capitolo giudiziario si è chiuso con l’assoluzione. Il giudice ha accolto la tesi degli avvocati difensori Giuseppe Cormaio e Agostino Goglino sull’evasione di sopravvivenza.
In aula è stato infatti dimostrato come l’imprenditrice vantasse un credito pari a 350 mila euro, molti dei quali nei confronti di altre ditte fallite o inadempienti.
Di fatto Grutteria avrebbe dovuto anticipare, come prevede la normativa, l’Iva allo Stato nonostante rischiasse di non incassare a sua volta, rivalendosi sull’acquirente dell’imposta sui consumi. Nel corso del dibattimento è emerso anche che, nonostante le difficoltà, l’imprenditrice ha sempre pagato tutti i dipendenti, garantendo stipendi e versamento dei contributi previdenziali e limitando al minimo il ricorso alla cassa integrazione. “Ha scelto di salvare i posti di lavoro e si è vista così costretta a non pagare l’Iva – ha sostenuto l’avvocato della difesa Cormaio – Come parlare di dolo di evasione? Qui si riscontra semmai il dolo di sopravvivenza, sopravvivenza non propria bensì della propria azienda e dei propri dipendenti. Sono orgoglioso di difendere un’imprenditrice che ha rischiato in prima persona, scegliendo di non pagare l’Iva per poter assicurare ai propri dipendenti lo stipendio tutti i mesi ed azzerando ogni proprio emolumento”.
Il giudice dott. Zulian ha accolto la richiesta di assoluzione “perchè il fatto non costituisce reato”.