Caccia ai regali, cosa evitare a Natale
Pigiami, calzini, strofinacci e tovaglie: il decalogo dei cadeau che nessuno, ma proprio nessuno, si merita di ricevere
Pigiami, calzini, strofinacci e tovaglie: il decalogo dei cadeau che nessuno, ma proprio nessuno, si merita di ricevere
SOCIETA’ – Siete tra quelli che, in piena crisi di panico, vagano per negozi alla ricerca degli ultimi regali? Ce l’avete messa proprio tutta per non ridurvi all’ultimo minuto, ma causa lavoro, impegni o semplicemente pigrizia, non avete ancora tra le mani il cadeau ideale per partner, amico o parente? Siete in una situazione scomoda, care cicaline, e probabilmente nelle vicinanze ci sarà una formichina pronta a pavoneggiarsi per aver acquistato e impacchettato tutto già i primi del mese, ma non pensate che questo vi giustifichi a cadere nel tranello del regalo cliché, assolutamente da evitare. Perché, siamo sinceri, ci sono dei presenti che nessuno, ma proprio nessuno, ama trovare sotto l’albero. Volete che la faccia della vostra fidanzata, spacchettato il regalo, ricordi quella che solitamente una donna palesa di fronte ad uno schifosissimo ragno? Che l’espressione di vostro marito sia quella di chi ha appena visto la squadra del cuore prendere sette gol dall’ultima in classifica? Se la risposta è “no”, ci sono capi e oggetti che è buona norma lasciare sugli scaffali. Quelli che nemmeno il vostro peggior nemico si merita di ricevere.
Partiamo da un grande classico: il pigiama. Il tipico dono partorito dalle menti di nonne, zie e prozie. Da tutto quel parentado che, sulla spinta della non curanza, condita da una briciola di sadismo, opta pure per modelli extra large di colori imbarazzanti. Magari guarniti da paperelle o barchette. Nessuno si sogna di ingaggiare una battaglia che è impossibile vincere contro le allegre comari, ma almeno cerchiamo di non continuare la tradizione.
Al secondo posto ci sono strofinacci e tovaglie natalizie. Chi scrive si è vista recapitare da Babbo Natale, sotto le vesti della lontana zia che non si vede mai (e meno male), due allegri panni natalizi “per il corredo”, alla tenera età di 16 anni. Perché? Cosa spinge a regalare qualcosa di totalmente inutile, essendo utilizzabile solo una volta l’anno? Le allegre renne cucite sui bordi, o gli alberelli ricamati lungo gli angoli, se già proprio belli non sono durante le festività, il resto dell’anno mettono proprio angoscia. Questo discorso si ripete per l’intimo a tema natalizio. Non è spiritoso, non è simpatico. Al massimo, la parola giusta per descriverlo è “imbarazzante”. L’imbarazzo è, appunto, la prima emozione che proverà chi spacchetterà il simpatico dono davanti ai parenti. La seconda sarà l’odio. Verso di voi.
Seguono a ruota confezioni da profumeria e creme antirughe. Le prime trasmettono solo un messaggio: “Non avevo tempo di pensare a cosa comprare”. Potreste regalarle indifferentemente a vostra nonna o alla vostra fidanzata, e perché? Perché è un regalo insignificante e per nulla personale. Peggio ancora una lozione anti età. Cari uomini … regalare alla vostra partner una crema di questo tipo equivale a dirle chiaramente “Stai invecchiando”. Ovvero, state correndo a braccia aperte contro una catastrofe. Se non avete velleità da guerriero giapponese e l’Harakiri non è la vostra massima aspirazione, lasciate stare.
Infine, ultimo ma non ultimo (e non meno da evitare), il paio di calzini bianchi. Regalare ad uomo questo odioso capo è un’istigazione a delinquere! Lo state incentivando a girare con la calza bianca che spunta sotto il pantalone o con l’abbinata “calzino – pantalone corto” che tra qualche mese, in estate, tornerà ad infestare le località di mare. E questo dovrebbe essere considerato reato.
Sperando che questo decalogo possa esservi utile, un ultimo consiglio: la crisi non va in vacanza perchè è Natale. Un regalo non deve essere necessariamente costoso, ma far sentire speciale chi lo riceve e per questo posso bastare anche pochi euro, se si prova a riflettere, per qualche minuto, a cosa rappresenta nelle nostre vite chi lo riceverà. In sintesi, quando fate un regalo, concedetevi di pensare con il cuore. E niente calzini…