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    Andrea Vignoli  
    24 Dicembre 2013
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Ex poligono, dietro al filo spinato erbacce e rifiuti

    Strutture pericolanti giacciono dietro al vecchio muro che in alcuni punti è ancora sormontato dalla recinzione. Un'area divenuta per qualche tempo base per i traffici illeciti di una banda criminale, scovata nel 2011 dalla municipale. Il Comune di Novi ne ha ora chiesto l'assegnazione

    Strutture pericolanti giacciono dietro al vecchio muro che in alcuni punti è ancora sormontato dalla recinzione. Un'area divenuta per qualche tempo base per i traffici illeciti di una banda criminale, scovata nel 2011 dalla municipale. Il Comune di Novi ne ha ora chiesto l'assegnazione

    NOVI LIGURE – Un muro lungo 350 metri separa strada Molino di Sotto dai 115 mila metri quadri dell’area dell’ex poligono militare di Novi Ligure. Dietro al vecchio muro che in alcuni punti è ancora sormontato da ferro spinato, l’enorme area abbandonata ospita vecchie strutture ormai pericolanti. Una grande officina un tempo attrezzata per la manutenzione di blindati e carri armati in dotazione al 157 reggimento di fanteria “Leoni di Liguria”, una casetta con i resti di un giardino ben piantumato che il tempo e le erbacce stanno cancellando.

    Qui, il 14 gennaio 1963 il fante Giancarlo Fiore, in ferma di leva a Novi ma originario di San Giorgio Piacentino, uccise il suo ufficiale superiore, il Tenente Vittorio Gareri e ferì un altro graduato, prima di togliersi la vita con il Garand con cui doveva esercitarsi. Una tragedia di cinquant’anni fa di cui nessuno seppe darsi una spiegazione allora, e che nessuno ricorda oggi. Quest’area oggi giace nel più totale abbandono. Un blitz della polizia municipale, la sera del 4 agosto 2011 (subito dopo lo spettacolo pirotecnico) portò all’individuazione di una banda di romeni che aveva preso possesso dell’area per farne la base dei suoi traffici illeciti.

    Sette persone vennero identificate, due riuscirono a darsi alla fuga scappando verso il fiume. La banda, dedita ai furti di cavi elettrici, usava l’area per lo sguainamento dei cavi: toglieva la copertura isolante per liberare il rame che veniva poi rivenduto. A ricordo di quella banda, oggi l’area resta disseminata di tonnellate di guaine abbandonate. Materiale plastico che nessuno si è preso la briga di rimuovere. La grande area è di proprietà del demanio militare e rientra tra le strutture, presenti sul territorio comunale di Novi, che in base al decreto legge 69/2013 possono essere richiesti dai Comuni e rivenduti con l’obbiettivo di riduzione dell’indebitamento.

    Il Comune di Novi ne ha chiesto l’assegnazione, assieme alle altre ex strutture militari presenti sul suo territorio, come la Caserma Giorgi. Sull’ex poligono di tiro, già in passato, Acos Spa, società che eroga acqua e gas nel novese, si era detta disponibile a occuparsi del sito che diventerebbe naturale prosecuzione del parco “Pagella-Bottazzi” di località Bettole dove si trovano gli impianti dell’acquedotto novese. L’area oggi giace nel più totale abbandono.

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