La storia di Yves, il feudatario
La vicenda raccontata da Mercello Ghiglione sull'ultimo numero della rivista In Novitate: un quadro della vita del francese Yves DAlegre, durante il suo periodo di dominio a Pozzolo, tra la fine del Quattrocento e linizio del Cinquecento
La vicenda raccontata da Mercello Ghiglione sull'ultimo numero della rivista In Novitate: un quadro della vita del francese Yves DAlegre, durante il suo periodo di dominio a Pozzolo, tra la fine del Quattrocento e linizio del Cinquecento
È il 1495, quando le truppe del Re di Francia Carlo VIII entrano in Italia. La nostra Penisola, infatti, durante i secoli XIV e XV era considerata terra di conquista. “Diversi erano i motivi per attrarre l’attenzione degli stranieri: primo luogo lo straordinario sviluppo artistico e l’alto livello di vita civile raggiunto, poi la posizione geografica, quasi un ponte naturale tra l’Occidente e l’Oriente, infine la debolezza militare dei tanti piccoli Stati che componevano la nostra penisola”, scrive Ghiglione.
Ma in che modo le truppe arrivano sino al nostro territorio? Nello stesso anno, la Lega Antifrancese si organizza e batte le truppe del Re di Francia, durante la durissima battaglia di Fornovo. In Italia, l’armata di Carlo VIII conta la perdita di più di un migliaio di uomini, e il re di Francia perde tutto il suo bottino, valutato in più di 300 mila ducati. Dopo un giorno di tregua, i francesi riprendono, così, il loro cammino verso il ritorno in patria. Il 7 luglio sono a Piacenza da dove ripartono alla volta di Asti. L’unico ostacolo sul lento ritorno delle truppe in Francia è il passaggio nelle terre milanesi di Tortona e Alessandria che, insieme all’Oltrepò, vivono momenti di agitazione.
È quindi in questo momento che le truppe entrano in contatto con il nostro territorio: l’11 luglio gli sforzeschi che sono nella Frascheta ricevono l’ordine di far rompere i ponti e mettere di traverso gli alberi per la strada di Bosco, Frugarolo e Castellazzo, con il chiaro obiettivo di opporre resistenza passiva. «Il territorio pozzolasco è rovinato dal passaggio delle truppe. In questo periodo, grazie alle migliorate condizioni di lavoro in agricoltura, i pozzolesi fieri della loro indipendenza e delle libertà, non sono certamente contenti dei gravi danni arrecati alle loro colture.
Il 12 luglio 1495 i francesi lasciano l’accampamento della Frascheta dove Carlo VIII ha passato la notte nella sua grande tenda a padiglione. Dopo il passaggio nella Frascheta, l’Armata francese rientra in patria senza particolari resistenze. Termina così la fallimentare discesa che nel 1494 inaugura le cosiddette “guerre d’Italia”, si legge ancora nel contributo. Nel 1497, però, i filofrancesi occupano Pozzolo e Bosco mentre fra i loro avversari regna il caos per via degli irrequieti mercenari tedeschi. Ancora una volta il territorio pozzolese è attraversato da “soldatesche” che rovinano i progressi economici raggiunti dai pozzolesi.
Molti sono costretti a emigrare nonostante la loro dignità e desiderio di libertà e indipendenza e nella spartizione dei nuovi territori conquistati, cambia anche il feudatario di Pozzolo. Dopo quarantacinque anni il feudo viene sottratto alla famiglia Attendolo, per concederlo al capitano Yves d’Alegre come premio dei suoi servizi al re. D’Alegre morirà in battaglia nel 1512.