Terzo Valico, scontro sul protocollo amianto
Il sindaco novese: il protocollo è stato approvato due mesi fa dalla commissione V.i.a. del Ministero dell'ambiente. Intanto, emergono altri problemi per la realizzazione dell'opera
Il sindaco novese: ?il protocollo è stato approvato due mesi fa dalla commissione V.i.a. del Ministero dell'ambiente?. Intanto, emergono altri problemi per la realizzazione dell'opera
Cosa che, secondo gli amministratori novesi, sarebbe avvenuta: “L’elaborazione del Protocollo amianto è uno dei risultati ottenuti dai Comuni nel 2013. Le analisi vengono effettuate da Cociv in contraddittorio con Arpa. A Voltaggio, per altro, i dati sono rassicuranti poiché l’Arpa è già intervenuta non rilevando presenza di amianto”.
“Il Comune di Novi – dice Stefania Pezzan, consigliere comunale e capogruppo di maggioranza di Arquata – tiri fuori il documento con cui sarebbe stato approvato il protocollo. Nell’ultima riunione tra i sindaci è emerso invece che il lavoro non è ancora stato concluso. Per altro, non risultano date fissate per la presentazione. La trasparenza sul Terzo valico continua a mancare”. Le analisi dell’Arpa a Voltaggio, secondo la stessa agenzia, non sono state effettuate nell’ambito del protocollo.
Intanto, emerge un altro grosso intoppo alla realizzazione del Terzo valico. È di ieri, giovedì 2 gennaio, la notizia che Cociv avrebbe rinunciato al campo base in programma a Voltaggio, nel terreno a monte della ex cartiera. Qui dovevano sorgere i contanier per ospitare i circa 400 operai destinati a lavorare alla realizzazione della linea ad alta velocità ma, come un fulmine a ciel sereno, è emerso che la presenza di rifiuti sotterrati nell’area prevederebbe tempi troppo lunghi. Cociv prima di Natale avrebbe già reso nota la volontà di abbandonare il sito e si starebbe quindi orientando a trovare altre soluzioni. Nelle scorse settimane l’Arpa aveva annunciato l’avvio di indagini sul terreno.
“Da lunedì – spiega Alberto Maffiotti, direttore dell’Arpa di Alessandria – partirà la caratterizzazione del terreno per comprendere quali rifiuti siano stati sotterratti. Indicativamente si tratta di materiale plastico ma si deve capire se ci sia stato in inquinamento e a quale livello. Sarà quindi necessario scavare per analizzare e quindi decidere se basterà asportare i rifiuti o, in caso di inquinamento, procedere a una bonifica del suolo. Sarà inoltre necessario anche dover decidere dove conferire quanto verrà prelevato”. Un’operazione che andrà avati a prescindere dal Terzo valico: “Il Comune dovrà stabilire chi dovrà procedere alla bonifica, cioè l’attuale proprietario, che eventualmente potrà rivalersi su chi ha sotterrato i rifiuti”. L’operazione è stata addebitata all’attività della cartiera, operativa fino agli anni Ottanta.
Alla localizzazione del campo base del Terzo valico prevista finora era stata legata anche l’attività della centrale a biomasse prevista proprio nell’ex cartiera, impianto destinato a conferire il calore ai contanier tramite il teleriscaldamento. Fra le ipotesti alternative per il campo base, un terreno a monte della strada provinciale 160, vicina all’area in questione, che Cociv deve ancora acquisire. Il Comune aveva proposto gli appartamenti vuoti del centro storico e, si dice, anche l’ex ricovero di Sant’Agostino, soluzioni non facili da concretizzare.
L’associazione Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente commenta: “Localizzare altrove il campo base significa una variante al progetto, da verificare e approvare. Aver scoperto solo ora che il terreno non è adeguato dimostra la poca serietà dell’operazione Terzo valico. Emerge ancora una volta che lo scavo avviato nella galleria del cantiere è utile solo a dimostrare a qualcuno l’avanzamento dei lavori, mentre il progetto è senza fondamento”. Nessun commento dal Cociv.