Incerto il futuro dei Gruppi di azione locale
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
5 Gennaio 2014
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Incerto il futuro dei Gruppi di azione locale

Le due società a maggioranza pubblica, che nel territorio montano da anni distribuiscono i fondi europei alle piccole imprese e ai privati, rischiano di finire inghiottite dai tagli regionali, ma soprattutto dalla nuova normativa

Le due società a maggioranza pubblica, che nel territorio montano da anni distribuiscono i fondi europei alle piccole imprese e ai privati, rischiano di finire inghiottite dai tagli regionali, ma soprattutto dalla nuova normativa

COMUNITA’ MONTANE – Sempre più incerto il futuro dei Gal, sigla che sta per “Gruppo di azione locale”. Rischiano infatti di rimanere inghiottite nel baratro dei tagli regionali, ma principalmente dalla nuova normativa, le due società a maggioranza pubblica che da anni distribuiscono i fondi europei alle piccole imprese e ai privati. Si tratta del Gal Giarolo Leader, che fa riferimento al territorio tra Val Curone, Val Borbera, Valle Scrivia e Val Lemme, e del Gal Borba, virato verso l’Ovadese e l’Acquese. In entrambe le società le Comunità montane detengono importanti quote.

Dal 31 marzo dello scorso anno, l’abolizione ufficiale, seppure non ancora resa effettiva, di questi enti, ha creato un grosso punto interrogativo sui Gal, per i quali i rispettivi presidenti, Graziano Montessoro per il Giarolo e Gianmarco Bisio per il Borba, lanciavano l’allarme: “Rischiamo di non poter aprire i bandi e quindi di perdere le risorse”. Invece, nel 2013, la pubblicazione dei bandi è avvenuta per proseguire nell’utilizzo dei fondi del Piano di svuluppo rurale 2007-2013 della Regione.

Nel recente Consiglio della Comunità montana Terre del Giarolo il presidente Vincenzo Caprile ha delineato un quadro ancora tetro sul futuro delle società: “Il Gal Giarolo è un bene per il territorio che deve essere mantenuto. Quasi 200 aziende hanno risposto agli ultimi due bandi pubblicati nel 2013 ma c’è il rischio di non riuscire a partecipare ai bandi del Piano di sviluppo rurale 2014-2020. Innanzitutto per la prospettata cessazione dell’attività delle Comunità montane ma soprattutto per la persistente situazione di tagli ai fondi da parte dell’amministrazione regionale”. Caprile ha ricordato il rischio di chiusura corso da Gal Giarolo nel mese settembre e il salvataggio in extremis, dovuto ai 45 mila euro arrivati in da Torino.

Attualmente fanno parte dei Gal, oltre ad alcuni soggetti privati e alle Comunità montane, anche i singoli Comuni ma, ha ricordato ancora il presidente della Terre del Giarolo, per la provincia di Alessandria, in futuro “L’orientamento della Regione è di permettere solo alle Unioni montane di entrare nei Gal. Non solo: le Unioni dovranno avere un minimo di 30 mila abitanti, un livello impossibile per le nostre realtà”. Le Unioni create a fine 2013 in alcuni casi faticano ad arrivare alla soglia minima dei 3 mila abitanti.

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