Verso le elezioni novesi – Rocchino Muliere
Home

Verso le elezioni novesi – Rocchino Muliere

Prosegue il ciclo di interviste ai candidati alle prossime amministrative novesi e dopo Andrea Scotto eccoci a parlare con Rocchino Muliere, che ringrazio per la disponibilità concessami

Prosegue il ciclo di interviste ai candidati alle prossime amministrative novesi e dopo Andrea Scotto eccoci a parlare con Rocchino Muliere, che ringrazio per la disponibilità concessami

LA PECORA NERA – Prosegue il ciclo di interviste ai candidati alle prossime amministrative novesi e dopo Andrea Scotto eccoci a parlare con Rocchino Muliere, che ringrazio per la disponibilità concessami.
Classe ’57, è un politico di lungo corso che durante la sua trentennale esperienza amministrativa ha ricoperto diversi incarichi: consigliere comunale di Alessandria, poi di Novi Ligure, consigliere provinciale ed infine consigliere regionale, carica attualmente ricoperta.
È uscito vincitore dalle scorse primarie del PD, battendo la concorrenza di altri due volti noti del panorama novese, ovvero Graziano Moro e Simone Tedeschi.

Consigliere si è detto soddisfatto per la grande partecipazione al voto delle primarie del PD, ma non le sembra che per una cittadina di trentamila abitanti, avere poco più di 1700 votanti sia un po’ scarso per un partito come il PD?
Sono molto soddisfatto. Innanzitutto perché abbiamo dato la possibilità ai cittadini novesi di scegliere il candidato sindaco attraverso la partecipazione diretta ed attiva; l’alternativa sarebbe stata quella di scegliere il candidato attraverso la mediazione delle segreterie dei partiti. I novesi lo hanno capito e hanno partecipato in 1700. Mi permetto di affermare che sono un numero importante, innanzitutto perché nelle altre consultazioni primarie (Prodi – Veltroni – Bersani – Renzi) non si è mai raggiunta questa partecipazione e poi perché stiamo parlando di 1700 cittadini su circa 20000 elettori. Davvero mi sembra un gran bel risultato.

Visto che si è dichiarato renziano e visto che la filosofia renziana è anche il rinnovamento, non era forse il caso di cedere il passo ad un giovane come Tedeschi? Oppure anche un politico maturo può rappresentare il cambiamento?
Sì ho sostenuto Renzi e sarebbe semplificativo ridurre la proposta politica di Renzi alla rottamazione. In ogni caso se c’è una realtà dove abbiamo aperto al rinnovamento è proprio quella del PD di Novi. Ho ritenuto di candidarmi alla carica di sindaco sottoponendomi al giudizio dei cittadini e mettendo in campo la mia esperienza politica e amministrativa. Non sono certo nuovo alla politica, come lei ha ricordato e come tutti sanno, ma ho dimostrato in tutti questi anni di essermi sempre schierato a favore dell’innovazione politica e mi impegnerò a seguire anche nel futuro questa impostazione.

Rimborsi regionali: lei ne è uscito senza problemi, ma non le sembra che alcuni (senza esclusione di partiti) esagerino? Dato che la vostra indennità è di oltre 6mila euro al mese, qualche spesa ve la potreste anche pagare…
E’ evidente che la “politica” è stata debole e incapace di affrontare in modo deciso la questione dei costi della politica. Dal 1° gennaio 2013 sono state ridotte all’estremo le risorse destinate ai gruppi consiliari, diminuite le autocertificazioni per i consiglieri che potevano chiedere il rimborso se partecipavano ad iniziative istituzionali, eliminati i gettoni di presenza alle commissioni consiliari e ai consigli regionali, ridotte le indennità. Per quanto mi riguarda ho chiarito più volte quello che dovevo chiarire e naturalmente ho appreso con soddisfazione la proposta di archiviazione della mia situazione.

Sempre a proposito di Regione, l’Ospedale di Novi secondo molti va verso la chiusura, tanto che è nato anche un comitato cittadino a difesa del nosocomio nostrano, la soluzione è davvero un mega ospedale tra Novi, Tortona ed Alessandria?
Non sono convinto dell’ipotesi di un grande ospedale tra Alessandria, Novi e Tortona. Penso che mettere in rete le strutture ospedaliere della nostra Provincia sia necessario, ma questo deve essere realizzato attraverso una proposta di politica sanitaria che fino ad oggi è mancata o è apparsa molto fragile, soprattutto a causa del fallimento del piano regionale socio-sanitario.
Penso che l’integrazione tra l’ospedale di Novi con quello di Tortona va realizzata senza indebolire la qualità dei servizi erogati ai cittadini e seguendo, appunto, una linea di politica sanitaria capace di dare risposte efficienti ai cittadini non solo attraverso l’ospedale, ma anche sul territorio, favorendo una maggiore integrazione tra ospedale e territorio.

Novi per il PD è sempre stata un’oasi felice, è rimasta l’unica città della provincia dove si riesce a fare una Festa Democratica così lunga, ma le scorse politiche hanno portato anche a Novi il ciclone 5 Stelle, facendolo risultare il primo partito. Pensa che ci sarà qualche sorprese anche per le amministrative?
Non lo so. Molto dipende dal radicamento sul territorio cittadino, dalla proposta politica e amministrativa, dagli uomini che si metteranno in campo. Il Movimento 5 Stelle ha avuto la capacità di mettere in evidenza le difficoltà di questo sistema politico; spetta a noi dare risposte credibili. Dopodiché bisogna anche dire che nelle ultime elezioni amministrative che ci sono state in alcune parti del Paese, il risultato del Movimento 5 Stelle non è stato ai livelli dei risultati delle ultime elezioni politiche. Detto questo non sono certo io a sottovalutare il Movimento 5 Stelle novese.

Cosa ne pensa delle primarie di Alternativa Novese? Una semplice scimmiottatura o un possibile inizio di democrazia anche nel centro-destra, dove si parla spesso di libertà, ma solo a parole?
Spero che anche il centro-destra novese possa mettere in campo le “primarie” per scegliere il proprio candidato. Non mi sembra, da quello che leggo e sento, che vadano in questa direzione. Se lo faranno sarò il primo a compiacermene.

Il Terzo Valico sarà sicuramente argomento che terrà banco nella campagna elettorale. Non pensa che spendere 7 miliardi in un periodo di crisi come questo sia azzardato, specialmente se non si sono valute le alternative? Esistono già 2 valichi e la Voltri – Alessandria che potrebbero essere potenziati, mentre l’idea sembra essere fare un terzo buco per chiudere tutto il resto.
Su questa importante infrastruttura è aperto da tempo il dibattito. Il “Terzo Valico” è stata dichiarata una infrastruttura di interesse nazionale. Le amministrazioni locali avevano due strade di fronte a loro: la prima entrare nel dibattito SI – NO, la seconda quella di affrontare i nodi e i problemi che la realizzazione di tale infrastruttura aprirà sul nostro territorio. Per questo ho condiviso il lavoro dei sindaci del nostro territorio e sono convinto che lavorare per avere impegni precisi, garanzie per il nostro territorio, perché ci possa essere lavoro e sviluppo sono obiettivi da perseguire. Il lavoro è ancora tanto e sicuramente bisogna tenere alta l’attenzione.

Non sarebbe più utile impiegare quei soldi per riorganizzare il trasporto pubblico locale? Non solo quello ferroviario, che continua a subire tagli e a vessare pendolari, ma anche quello su gomma, che oltre a pagare in ritardo i dipendenti, crea disagi a chi abita nei paesi.
Purtroppo non è automatico non spendere per una cosa e destinare quelle risorse per un’altra precisa situazione. Al di là del Terzo Valico, soprattutto qui in Piemonte, ma non solo, abbiamo visto un depauperamento del trasporto pubblico su rotaia e su gomma. Come consigliere regionale di opposizione ho fatto, insieme a tanti altri colleghi, una continua battaglia per cercare di evitare che l’attuale Giunta regionale continui a diminuire le risorse destinate al trasporto pubblico locale. La scelta della Giunta Cota si è dimostrata disastrosa per le migliaia di pendolari della nostra regione. Credo anche che, tra le opere compensative (Terzo Valico) non ci possano essere solo infrastrutture ma la possibilità di un miglioramento dei collegamenti tra il nostro territorio e il resto della regione, così come nei collegamenti con le regioni limitrofe.

Molti hanno criticato i tanti anni di amministrazione di sinistra, anche perché Novi ha perso alcuni treni importanti (vedi Maruzzella) e sta diventando una città dormitorio senza molte prospettive occupazionali. Lei cosa pensa che un sindaco possa fare per contrastare questo lento declino?
Conosciamo quali sono i limiti di azione di un Comune. La vicenda Maruzzella e la sua conclusione non può essere attribuita al comune di Novi. Tutti sanno i problemi che hanno accompagnato la possibilità di quell’insediamento. La crisi economica e occupazionale è presente anche nella nostra città. Il comune può e deve affrontare, per quello che può fare, questa situazione e lo può fare in tanti modi. Con tutte le persone con le quali parlo c’è un’unica preoccupazione: il lavoro. Dobbiamo non solo creare le condizioni per far sì che le industrie o altre attività lavorative possano insediarsi nella nostra città, ma diventa indispensabile mettere in campo politiche innovative in ogni settore per creare le condizioni di un nuovo sviluppo economico della città. Naturalmente non ci si può fermare alle affermazioni di principio, ma questo sarà il compito del programma che presenteremo alla città. Nella campagna elettorale per le primarie ho presentato alcune idee e ora ho iniziato un lungo lavoro di ascolto e confronto con le parti attive della nostra città per fare in modo che queste idee diventino nelle prossime settimane proposte concrete.

Novi deve puntare più sul turismo, ridiventare una città industriale o recuperare l’artigianato?
Novi deve salvaguardare la sua vocazione naturale che è quella industriale. Non ci sono dubbi. Senza l’industria la nostra città non avrebbe futuro. Immaginate che cosa sarebbe Novi senza l’Ilva o le grandi industrie dolciarie.Questo non vuol dire che Novi non debba puntare sempre di più anche sulle potenzialità del territorio dal punto di vista enogastronomico. Novi deve tornare, o meglio accrescere, la sua capacità attrattiva. Per farlo Novi deve essere più pulita, con l’arredo urbano perfetto, con le sue aree verdi perfettamente curate e, soprattutto, con una politica culturale capace di essere stimolante. Novi deve puntare molto sull’innovazione. La nostra città lo ha sempre fatto. Ecco, ritorniamo a lavorare sull’innovazione in tutti i settori e sicuramente i risultati ci saranno.

Ultima battuta: tra i tanti nomi fatti come suoi ipotetici avversari, chi pensa potrebbe esserlo davvero?
Ogni avversario merita rispetto e tutti gli avversari vanno considerati candidati competitivi. Di nomi ne ho sentiti e letti tanti. Vedremo nelle prossime settimane le scelte che faranno le coalizioni, i partiti, i movimenti.

Grazie per il suo tempo e in bocca al lupo per le elezioni.
Grazie a lei e crepi il lupo. 

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione