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No Tav: “blocco riuscito, presto altre iniziative”
Duecento persone hanno bloccato per tutta la giornata di ieri, sabato, il cantiere del Terzo Valico a Voltaggio. "Obiettivo centrato - dicono gli organizzatori - presto altre iniziative". Resta il "giallo" dei lavori iniziati senza inaugurazione. Ma si attende ancora la presentazione del protocollo amianto
Duecento persone hanno bloccato per tutta la giornata di ieri, sabato, il cantiere del Terzo Valico a Voltaggio. "Obiettivo centrato - dicono gli organizzatori - presto altre iniziative". Resta il "giallo" dei lavori iniziati senza inaugurazione. Ma si attende ancora la presentazione del protocollo amianto
VOLTAGGIO – Chi con l’ombrello, chi con l’impermeabile, chi ha cercato riparo sotto i gazebo allestiti dagli organizzatori. Nonostante la pioggia battente, in circa 200 hanno preso parte alla manifestazione del movimento No Tav per bloccare il cantiere di Voltaggio, all’ingresso della galleria di servizio, lungo la provinciale 160. L’unica “arma” usata è stata la pazienza, the caldo, polenta e un po’ di vino per combattere il freddo. Non ci sono stati motivi di scontro tra manifestanti e operai delle ditte appaltanti di Cociv, il consorzio di imprese per la progettazione e l’esecuzione della galleria: il cantiere, ieri, era vuoto. Nessun movimento di ruspe e camion da fermare. “Ce lo aspettavamo”, dicono i manifestanti. Non per questo la manifestazione non è riuscita: “abbiamo raggiunto l’obiettivo, bloccare il cantiere simbolicamente per un giorno”. Poco importa, anzi meglio, se non è stato necessario per le forze dell’ordine, schierate con discrezione in alcuni punti lungo la provinciale, quella che porta al cantiere, indossare la divisa antisommossa.
“Non ci fermiamo qui, organizzeremo altre iniziative“, avvisano dal movimento. Resta il “giallo” dei lavori, ufficialmente non ancora iniziati, anche se i camion vanno e vengono dalla galleria del foro pilota, carichi di terra, riversata all’interno dell’area del cantiere. In attesa del piano cave, approvato solo a metà dicembre 2013, lo smarino, il materiale proveniente dagli scavi, non può essere portato altrove.
Le montagnole di terra all’interno della recinzione attorno al cantiere crescono, intanto.
E’ possibile che, prima di annunciare l’avvio vero e proprio dei lavori, Cociv volesse mantenere fede alla promessa, “strappata” dal ministro Maurizio Lupi durante la visita ad Alessandria a fine ottobre 2013, di inaugurare un nuovo “corso”, improntato su una “maggiore comunicazione e informazione al territorio e alle istituzioni”? I comuni e i cittadini attendono da tempo di conoscere i risultati sulle rilevazioni Arpa sulla presenza di amianto nelle rocce e le precauzioni che saranno adottate per evitare i rischi per la popolazione e per i lavoratori. “Avevano annunciato un incontro pubblico a fine dicembre, siamo quasi a fine gennaio e dell’incontro non si sa ancora nulla”, dicono dal movimento anti terzo valico. Conferma l’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Voltaggio, Maurizio Bisio: “l’incontro era stato rinviato all’ultimo. Potrebbe tenersi il prossimo 25 gennaio, a Carrosio. Ma di comunicazioni ufficiali ancora non ce ne sono”. Così come non è ancora stato aggiornato il sito internet sul quale Cociv avrebbe dovuto mettere tutta la documentazione, il progetto passo per passo. Anche quella era una promessa strappata da Lupi. A ricordare, poi, la richiesta moratoria sottoscritta lo scorso anno da quasi tutti i sindaci interessati all’opera, con cui gli enti territoriali chiedevano “garanzie” su amianto, tutela delle acque e logistica, ci hanno pensato i No Tav con un cartello affisso all’ingresso del paese: “sindaci dalla memoria corta, che fine ha fatto la moratoria?”