Processo Terre d’Acqua, le richieste del Pubblico Ministero
La prima dichiarazione di Nicola Sirchia: "Sono prostrato, deluso, preoccupato, arrabbiato in un processo incredibile"
La prima dichiarazione di Nicola Sirchia: "Sono prostrato, deluso, preoccupato, arrabbiato in un processo incredibile"
Per loro il pubblico ministero Pier Luigi Pianta, nel chiudere la sua requisitoria ha chiesto rispettivamente, quattro anni e sei mesi di reclusione, quattro anni e tre anni e sei mesi. Nella stessa udienza hanno poi iniziato le loro arringhe difensive gli avvocati di alcuni imputati, cui seguiranno anche quelle di Rosso, Sirchia e Chessa, nei prossimi giorni.
Nicola Sirchia che alcuni mesi fa era intervenuto nell’aula giudiziaria, protestando con energia la sua innocenza, su facebook:
“Non voglio nascondermi dietro a un dito: sono prostrato, deluso, preoccupato, arrabbiato. In un processo incredibile, che mi vede coinvolto a Vercelli per fatti di oltre 7 anni fa, senza portare un straccio di prova e anzi dovendo ammettere che ‘nessuno si è intascato un centesimo’, ho trovato un pubblico ministero che ha chiesto una condanna allucinante a 4 anni per il sottoscritto (e altri). Sono choccato, ma mi ostino a pensare che alla fine vi sarà una giustizia. Io lotterò fino alla fine, forte della mia coscienza pulita e della certezza di aver lavorato sempre come ben si deve. Il ricordo di mio nonno, che fu uno dei padri del diritto a Casale, l’esperienza quotidiana di un magistrato serio come mio fratello mi devono far credere che la giustizia è altro da qual che ho patito sino and ora. Arriverà, arriverà, anche se nel frattempo so che ci sarà pista libera per gli appassionati della lapidazione….”