Oda, torna la speranza
Dopo la delusione per il risultato dellasta che si è svolta a Torino venerdì 10 gennaio, completamente deserta, sembra esserci un piccolo spiraglio di luce nella vicenda della ditta arquatese. Unazienda, di cui per ora non si conosce il nome, si è fatta avanti
Dopo la delusione per il risultato dell?asta che si è svolta a Torino venerdì 10 gennaio, completamente deserta, sembra esserci un piccolo spiraglio di luce nella vicenda della ditta arquatese. Un?azienda, di cui per ora non si conosce il nome, si è fatta avanti
A questo proposito, fa un po’ di chiarezza Anna Poggio, (Fiom-Cgil): “Non conosciamo ancora la ditta che potrebbe entrare in contatto con Oda 96, tuttavia siamo certi che l’intenzione sia quella di mantenere la produzione che da sempre caratterizza l’industria arquatese, quella dei carri ferroviari. Ci siamo impegnati per cercare di offrire condizioni dignitose ai lavoratori – continua Poggio – e siamo riusciti a ottenere la cassa integrazione e il fondo di garanzia istituito dall’Inps, pari a tre mensilità di stipendio per ciascun operaio. Un traguardo importante vista la difficile situazione”.
Se la trattativa andrà a buon fine, non sarà più necessaria la seconda asta, recentemente fissata per i primi di marzo. “Faremo di tutto per evitare il collasso definitivo di una realtà produttiva fondamentale, inserita in una zona già pesantemente a rischio dal punto di vista industriale, e confidiamo nel raggiungimento di un accordo favorevole, specialmente per le decine di lavoratori coinvolte”.