Oda, torna la speranza
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Arianna Borgoglio  
1 Febbraio 2014
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Oda, torna la speranza

Dopo la delusione per il risultato dell’asta che si è svolta a Torino venerdì 10 gennaio, completamente deserta, sembra esserci un piccolo spiraglio di luce nella vicenda della ditta arquatese. Un’azienda, di cui per ora non si conosce il nome, si è fatta avanti

Dopo la delusione per il risultato dell?asta che si è svolta a Torino venerdì 10 gennaio, completamente deserta, sembra esserci un piccolo spiraglio di luce nella vicenda della ditta arquatese. Un?azienda, di cui per ora non si conosce il nome, si è fatta avanti

ARQUATA SCRIVIA – Dopo l’approvazione dello stato passivo da parte del Tribunale di Alessandria lo scorso 15 gennaio, e la delusione per il risultato dell’asta che si è svolta a Torino venerdì 10 gennaio, completamente deserta, sembra esserci un piccolo spiraglio di luce nella vicenda Oda 96, la ditta di Arquata Scrivia dichiarata fallita qualche mese fa. Infatti un’azienda, di cui per ora non si conosce il nome, si è fatta avanti, e sono in corso delle discussioni tra i vertici di entrambe le ditte per valutare la proposta ed, eventualmente, proseguire nell’accordo.

A questo proposito, fa un po’ di chiarezza Anna Poggio, (Fiom-Cgil): “Non conosciamo ancora la ditta che potrebbe entrare in contatto con Oda 96, tuttavia siamo certi che l’intenzione sia quella di mantenere la produzione che da sempre caratterizza l’industria arquatese, quella dei carri ferroviari. Ci siamo impegnati per cercare di offrire condizioni dignitose ai lavoratori – continua Poggio – e siamo riusciti a ottenere la cassa integrazione e il fondo di garanzia istituito dall’Inps, pari a tre mensilità di stipendio per ciascun operaio. Un traguardo importante vista la difficile situazione”.

Se la trattativa andrà a buon fine, non sarà più necessaria la seconda asta, recentemente fissata per i primi di marzo. “Faremo di tutto per evitare il collasso definitivo di una realtà produttiva fondamentale, inserita in una zona già pesantemente a rischio dal punto di vista industriale, e confidiamo nel raggiungimento di un accordo favorevole, specialmente per le decine di lavoratori coinvolte”.

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