Terzo Valico, incontro con Ingroia
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
1 Febbraio 2014
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Terzo Valico, incontro con Ingroia

L'ex magistrato è intervenuto nell'assemblea organizzata da Legambiente e dal gruppo Azione Civile Liguria e Basso Piemonte alla Soms ovadese, definendo l'opera "Un'ingiustizia verso le comunità interessate"

L'ex magistrato è intervenuto nell'assemblea organizzata da Legambiente e dal gruppo Azione Civile Liguria e Basso Piemonte alla Soms ovadese, definendo l'opera "Un'ingiustizia verso le comunità interessate"

OVADA – Pendolari vittime del Terzo valico. La tesi, già emersa alla fine del 2013 in un’assemblea a Novi, è stata ribadita l’altra sera a Ovada, alla Soms, nell’incontro organizzato da Legambiente e dal gruppo Azione Civile Liguria e Basso Piemonte, alla presenza dell’ex magistrato Antonio Ingroia e di fronte a un folto pubblico, nonostante il maltempo.

Il Terzo valico – ha detto Gianni Repetto del circolo Val Lemme Terra e libertà di Gavi – ha visto crescere i suoi costi, interamente pubblici, a dismisura, da 1,5 a 6,5 miliardi di euro, dal 1991 al 2010, a discapito dei servizi pubblici e in particolare del trasporto ferroviario dedicato ai pendolari. Una situazione che interessa anche gli ovadesi, poiché le risorse per l’ospedale e per i treni non ci sono più. Mentre in Svizzera per costruire opere ferroviarie si tassano i camion e i carburanti, in Italia si taglia per costruire un’opera inutile, che non si sa ancora se trasporterà merci o persone e della quale ancora nessuno conosce l’analisi costi benfici né il piano finanziario. I sindaci che si illudono di ottenere ricadute per il territorio non avranno nulla, tanto meno la logistica, conta solo far incassare i soldi a chi costruisce, senza dimenticare il malaffare”.

I pendolari presenti hanno ricordato di aver impiegato anche un’ora e mezza da Genova a Ovada in treno a causa di pochi centimetri di neve. “C’è un binario solo – è stato detto – sulla linea Acqui-Genova, sulla quale viaggiano migliaia di persone su treni vecchi e sporchi. C’è una frana, ad Acquasanta, che attende di essere sistemata da 18 anni e dal 2015 i treni saranno dirottati verso Voltri a causa dei lavori a Genova. Verso Alessandria i treni sono stati eliminati del tutto e ci tocca viaggiare sui bus”.

Secondo Ingroia, “il Terzo valico, come il Tav in val Susa, è un’ingiustizia verso le comunità interessate. La politica è incapace di incidere sull’economia e si portano avanti questi progetti utili solo agli interessi di qualcuno e spesso compenetrati dalla crimilità, tanto che sempre più spesso deve interviene la magistratura in queste vicende”. “Se quest’opera non serve – ha affermato Gianpiero Godio, responsabile Energia di Legambiente – non si deve fare ma se anche se ne dimostrasse l’utilità resta il problema se prima sia necessaria la messa in sicurezza di un territorio che continua a franare oppure l’alta velocità”.

Polemico con l’Associazione pendolari dell’Acquese il presidente di Legambiente Ovada, Giacomo Briata: “Da tempo contattiamo l’associazione per avere un confronto sull’argomento ma rispondono che partecipano solo ai tavoli con la Regione. Non vorrei fossero in atto condizionamenti politici”.
Nel mirino i partiti sostenitori del Terzo valico ma dagli esponenti del Pd presenti in sala (come il candidato sindaco Paolo Lantero), nessun commento.

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