Tares, continuano le proteste
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Arianna Borgoglio  
4 Febbraio 2014
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Tares, continuano le proteste

Continuano i malumori per l'applicazione della famigerata Tares, la nuova imposta che comprende raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani e i cosiddetti “servizi indivisibili” alla comunità. A Vignole la stangata colpirà soprattutto le attività commerciali

Continuano i malumori per l'applicazione della famigerata Tares, la nuova imposta che comprende raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani e i cosiddetti ?servizi indivisibili? alla comunità. A Vignole la stangata colpirà soprattutto le attività commerciali

VIGNOLE BORBERA – Continuano le proteste e i malumori per l’applicazione della famigerata Tares, la nuova imposta che comprende raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani e i cosiddetti “servizi indivisibili” alla comunità, ovvero tutti quei servizi per i quali non è attivo alcun tributo o tariffa (illuminazione pubblica, manutenzione strade, sgombero neve, gestione del verde pubblico ecc.).

Questa volta nell’occhio del ciclone è finito il Comune di Vignole Borbera, che ha scatenato le ire dell’ASCOM a causa delle cartelle esattoriali con aumenti del 400-600 per cento emesse in questi giorni. Un fatto che ricorda da vicino la vicenda che, l’anno scorso, coinvolse le tariffe volute dall’amministrazione comunale di Arquata Scrivia, con una differenza al rialzo del 200-300 per cento rispetto ai paesi vicini, come ad esempio Serravalle Scrivia.

Per quanto riguarda Vignole, la stangata arriverà soprattutto per bar, ristoranti e pizzerie e negozi, tutte attività commerciali insomma. Qualche giorno prima della scadenza del 31 gennaio le imprese si sono viste recapitare dei modelli F 24 con le richieste di pagamento, ed è per questo che ASCOM ha richiesto un incontro al sindaco Giuseppe Teti, per valutare modalità e termini di pagamento della parte comunale del tributo.

“Vogliamo trovare una soluzione per l’anno 2014, perché le cifre richieste non solo mettono a rischio posti di lavoro di dipendenti e collaboratori, ma anche la stessa sopravvivenza delle Attività – ha sottolineato Massimo Merlano, presidente ASCOM – Le piccole imprese rappresentano un elemento fondamentale del nostro sistema economico e la loro distruzione provocherà non solo danni all’erario, ma anche serie ripercussioni sociali”.

 

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