Terzo valico, arriva il protocollo amianto?
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Giampiero Carbone - g.carbone@ilnovese.info  
7 Febbraio 2014
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Terzo valico, arriva il protocollo amianto?

Domani mattina, sabato 8 febbraio, a Carrosio, nell'ex asilo Santa Croce, si dovrebbe finalmente conoscere il testo definitivo del protocollo amianto del Terzo valico, il documento al quale le ditte incaricare da Cociv di scavare nel tunnel di Voltaggio dovranno attenersi

Domani mattina, sabato 8 febbraio, a Carrosio, nell'ex asilo Santa Croce, si dovrebbe finalmente conoscere il testo definitivo del protocollo amianto del Terzo valico, il documento al quale le ditte incaricare da Cociv di scavare nel tunnel di Voltaggio dovranno attenersi

CARROSIO – Domani mattina, sabato 8 febbraio, a Carrosio, nell’ex asilo Santa Croce, si dovrebbe finalmente conoscere il testo definitivo del protocollo amianto del Terzo valico, il documento al quale le ditte incaricare da Cociv di scavare nel tunnel di Voltaggio (e in futuro ad Arquata e altrove) dovranno attenersi per tutelare dal rischio di respirare la fibra killer gli operai del cantiere e la popolazione.

Dalle 10, nell’incontro organizzato dai Comuni di Carrosio, Voltaggio e Fraconalto, si potranno ascoltare i tecnici di Rfi, Cociv, Regione e Arpa illustrare l’attività, sulla carta nella versione definitiva, dei tavoli regionali, già finita al centro di polemiche da parte dei comitati e delle associazioni contrarie all’opera oltre che da alcuni Comuni.

Il protocollo amianto applicato finora a Voltaggio è infatti solo “provvisorio”, come affermato dal Cociv: incaricato dei campionamenti e delle analisi è il Politecnico di Torino, che effettua i controlli solo in base alle indicazioni del Cociv stesso, con il quale ha stipulato un contratto che impedisce la divulgazione dei dati. L’ateneo torinese e l’Arpa, quest’ultima in base ad altri tipi di controllo, al di fuori del protocollo provvisorio, sostengono di non aver trovato tracce di amianto. Domani sarà inoltre reso noto anche il lavoro del tavolo sull’idrologeologia, a dicembre duramente criticato dal Comune di Arquata, che nelle sue osservazioni ha parlato di rischio catastrofe idrogeologica per il suo territorio poiché non sarebbero stati effettuati i monitoraggi sulle fonti richiesti dal Cipe nel 2006.

Interessata dalla potenziale perdita dell’acqua anche la Vallemme, in particolare per le sorgenti del Lemme e dei suoi affluenti dal monte Zuccaro
. Un’altra questione spinosa è la viabilità. Rfi smentisce la bocciatura dello studio di fattibilità di Cociv sull’uso della ferrovia per il trasporto dello smarino da Arquata a Novi San Bovo, utile a eliminare parte delle centinaia di camion che giornalmente rischiano di intasare le strade tra Serravalle, Arquata e Vignole, tutti diretti al casello vignolese della A7. Alcuni amministratori locali confermano però di aver ricevuto notizie ufficiali sullo stop allo studio, quanto pare poichè le linee ferroviarie non sarebbero in grado di sostenere il carico di trasporti previsto (1,7 milioni di mc di smarino).

Alessandro Scopigno, assessore di Vignole, dice: “Da tempo attendiamo notizie ufficiali sulle problematiche riferite al Terzo valico, come la viabilità, ma otteniamo solo informazioni ufficiose, a parte qualche slide priva di contenuti. Domani speriamo di avere risposte complete, visto che di quest’opera non conosciamo neppure l’utilità”. Il tema della viabilità sarà intanto dibattuto oggi alle 18 a Serravalle Scrivia, in un Consiglio comunale straordinario.

 

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