Pensa, l’associazione chiede spazio al Distretto sanitario
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Arianna Borgoglio  
9 Febbraio 2014
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Pensa, l’associazione chiede spazio al Distretto sanitario

Per la lotta contro l'afasia, l'associazione tende la mano. Ulrich Baumli lancia la richiesta: “Vorremmo a disposizione la palestra di fisiatria, per avere una struttura attrezzata per la riabilitazione motoria dei numerosi pazienti”

Per la lotta contro l'afasia, l'associazione tende la mano. Ulrich Baumli lancia la richiesta: “Vorremmo a disposizione la palestra di fisiatria, per avere una struttura attrezzata per la riabilitazione motoria dei numerosi pazienti”

ARQUATA SCRIVIA – Collaborazione, solidarietà e voglia di conoscere più da vicino una realtà difficile, vicina a noi più di quanto si creda. Queste le richieste dell’associazione di volontariato Pensa, un acronimo che fa riflettere: “Persone non solo afasiche”. Perché di afasia non si parla mai, proprio come dei numerosi pazienti affetti da questa patologia che, oltre alla parola, molto spesso toglie anche la gioia di vivere.

Ictus, ischemie, aneurismi e patologie degenerative, come il morbo di Parkinson, sono tra le cause principali dell’afasia, cioè la difficoltà o l’impossibilità a parlare e a comprendere il linguaggio, sia parlato che scritto. Una malattia che sconvolge la vita, rendendola estremamente complessa, e che porta inevitabilmente all’isolamento della persona colpita alla quale viene sottratto, d’improvviso, il primario strumento di relazione, il linguaggio.

Proprio per questo l’associazione, dopo la collaborazione con il Comune di Acqui Terme, ha deciso di potenziare quella con il Distretto sanitario di Arquata Scrivia. Ed è una richiesta ben precisa quella del responsabile Ulrich Baumli [in foto]: “Vorremmo che il distretto sanitario mettesse a disposizione la palestra di fisiatria, per avere una struttura attrezzata per la riabilitazione motoria dei numerosi pazienti che si rivolgono a noi che, oltre all’afasia, spesso manifestano anche problemi deambulatori”. “Aspettiamo proposte e risposte, specialmente dopo l’amara delusione dei nostri soci arquatesi che, da ormai quattro mesi, sono rimasti privi di un’adeguata terapia logopedica, data l’assenza della logopedista per motivi di salute”.

Infine, lo sfogo di Baumli contro l’Asl, che si dichiara profondamente deluso per la mancata collaborazione con l’ente sanitario. “Insieme con l’Associazione Parkinson, che ormai condivide con noi attività e progetti – continua Ulrich Baumli – abbiamo chiesto più volte un incontro mediato dal Tribunale dei Diritti del Malato per giungere a decisioni concrete. Possibile che non ci sia voglia di costruire un percorso di eccellenza ed essere un riferimento per la nostra provincia? Noi crediamo e vogliamo che la sanità pubblica sia un luogo di condivisione dove pazienti e operatori lavorano fianco a fianco per trovare insieme il percorso di cura che meglio si adatta a ogni persona”.

 

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