Il Forte senza custode da due anni
La Soprintendenza ai Beni Architettoni non ha soldi per assumere una persona che abiti nella fortezza
La Soprintendenza ai Beni Architettoni non ha soldi per assumere una persona che abiti nella fortezza
Tornando al custode, da due anni circa il Forte ne è privo.
Nel 2011 la famiglia Rabbia, dopo oltre sessant’anni, ha lasciato la fortezza per trasferirsi in paese. Per due generazioni il compito di custodire il simbolo di Gavi era toccato a loro, nell’abitazione situata nell’alto Forte: prima il papà Giambattista, conosciuto da tutti come Bacicin, si era stabilito qui nel 1944, in piena Seconda Guerra Mondiale, per svolgere il lavoro di idraulico mentre il Forte era un campo di prigionia per militari italiani. Al termine del conflitto, l’imponente edificio era passato sotto il controllo della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Giambattista Rabbia ne era diventato ufficialmente il custode. Dal 1976 era poi toccato alla figlia Graziella, andata in pensione negli anni scorsi.
“Nel 2012 abbiamo pubblicato un bando – spiegano dalla Soprintendenza – riservato ai dipendenti del Ministero per i beni e le attività culturali ma purtroppo è andato deserto”.
La Soprintendenza avrebbe intenzione di pubblicare un secondo bando ma, come dicono ancora da Novara, “al Ministero è in corso una riorganizzazione legata alla riduzione della spesa. Al momento non si può andare avanti sul custode del Forte di Gavi”.