Le catacombe della Misericordia, la storia dimenticata di Novi
Uno dei luoghi più sconosciuti e misteriosi della città sono le gallerie sotterranee di via Gramsci. Poste sotto loratorio della Misericordia, si allungano in cunicoli in gran parte inesplorati sotto il centro storico della città
Uno dei luoghi più sconosciuti e misteriosi della città sono le gallerie sotterranee di via Gramsci. Poste sotto l?oratorio della Misericordia, si allungano in cunicoli in gran parte inesplorati sotto il centro storico della città
Uno dei luoghi più sconosciuti e misteriosi di Novi sono le catacombe di via Gramsci. Poste sotto l’oratorio della Misericordia, si allungano in cunicoli in gran parte inesplorati sotto il centro storico della città. L’oratorio della Misericordia è un chiesa abbandonata posta a pochi metri dalla chiesa del collegio San Giorgio, di fianco al medioevale vicolo della Misericordia.
In questa chiesa aveva sede la Confraternita Orazione e Morte, come si può leggere su una targa esposta fuori la chiesa. Da tempo chiusa al pubblico, la chiesa custodiva preziose opere d’arte di cui poi vi dirò. Ma la parte più interessante si trova sotto la chiesa. La confraternita che vi aveva sede si occupava di dare sepoltura alle persone che non potevano essere sepolte nei cimiteri consacrati: suicidi, eretici e vagabondi che venivano ritrovati morti alle porte della città. Ma fu durante l’epidemia della peste e a causa della battaglia di Novi (1799) che i sotterranei della chiesa si riempirono di cadaveri.
A nostra conoscenza solo una volta qualcuno si è avventurato nei bui e inesplorati cunicoli. Era il 1988 e una spedizione composta da Luigi Piras, Carlo Pestarino e Marco Maggi riuscì a trovare l’ingresso dei sotterranei, attraverso una botola nascosta dall’altare della chiesa. Dalla botola scesero un pozzo, profondo 5 metri, che li fece accedere a una serie di stanze piene di migliaia di scheletri, che ancora oggi sono lì. “Questi scantinati profondi sono composti di parecchie sale, con corridoi e cunicoli, una specie di labirinto. Le sale erano e sono piene di migliaia di scheletri di cadaveri. In giro per i corridoi era coperto di teschi rotti o bucati, segno che tanti erano i morti della battaglia di Novi e in giro c’erano lembi di stracci e qualche bottone”.
Così descrive la visita Luigi Piras nel suo libro “Cento pecore nere”. Un membro della spedizione si avventurò in uno stretto cunicolo da cui non riuscì a tornare indietro. Riuscì però a raggiungere le fogne che corrono sotto via Gramsci e da lì a risalire nei sotterranei del castello (quelli dell’acquedotto) da cui poi uscì. Una leggenda vuole che a mezzanotte (l’ora dei fantasmi) in vicolo Misericordia si odano rumori strani, dovuti alla presenza degli spettri delle migliaia di persone che hanno ricevuto sepoltura lì sotto. Nel 2001 una vicenda giudiziaria portò alla luce un altro mistero che riguarda la chiesa, e in particolare le opere d’arte che vi erano custodite.
Il parroco don Carlo Leardi venne indagato per alienazione abusiva di tutti i dipinti, del coro ligneo, delle balaustre in marmo e degli altari laterali, oltre che altri arredi sacri. Alcune opere vennero ritrovate presso antiquari piemontesi e liguri, che vennero indagati per incauto acquisto. La Sovrintendenza alle belle arti diede ampio risalto alla vicenda, con una conferenza stampa a Torino, mentre le opere vennero riconsegnate alla Diocesi di Tortona. Poche persone sanno dell’esistenza di queste straordinarie catacombe in città. Sarebbe formidabile se una spedizione scientifica procedesse a una esplorazione rigorosa del sito, producendo una precisa documentazione. Anche questa è la storia dimenticata della nostra città.