Simaf, “prescrizione da allungare”
Il pm chiede di far partire da adesso i termini di legge entro cui chiudere il processo, che rischia di finire in un nulla di fatto. Le difese diranno la loro il 4 marzo
Il pm chiede di far partire da adesso i termini di legge entro cui chiudere il processo, che rischia di finire in un nulla di fatto. Le difese diranno la loro il 4 marzo
Nel procedimento penale sono imputati l’imprenditore Giovanni Repetti (noto come il Panetto), l’ingegner Agostino Dellacasa, i dirigenti del Comune di Novi Ligure Paolo Ravera e Maria Rosa Serra, accusati a vario titolo di falsità ideologica e abuso edilizio per la costruzione del palazzo di 7 piani di via Pietro Isola, a Novi Ligure, da parte della società Simaf (realizzati 34 locali per uffici, 2 appartamenti, box auto e un’area commerciale di 1200 metri quadri). Secondo il capo di imputazione c’è stata frode poiché l’edificio non doveva superare la cubatura dell’ex Consorzio Agrario, poi abbattuto.
“La prescrizione – ha chiesto Vona – deve essere conteggiata da quando i lavori sono stati conclusi. Non è agli atti nessuna comunicazione in tal senso, per cui la prescrizione scatti dalla data odierna”.
Se il giudice accetterà, il processo avrà altri quattro anni davanti a sé. Le difese degli imputati il 4 marzo, data della prossima udienza, esibiranno probabilmente la documentazione che attesta che i lavori sono finiti da alcuni anni, cercando di non far allungare i tempi della prescrizione, alla quale possono comunque rinunciare per dimostrare la propria innocenza rispetto alle accuse di cui devono rispondere. Gli imputati sono difesi da Luca Gastini, Mario Boccassi, Giuseppe Cormaio, Alessandro Reale e Vittorio Barosio.
Nella prossima udienza, oltre alla decisione sulla prescrizione da parte del giudice, il pm pronuncerà le sue richieste di condanna. In programma un’ulteriore udienza per le difese, poi la sentenza.