Non sa l’italiano, processo da rifare
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Giampiero Carbone - redazione@novionline.it  
14 Febbraio 2014
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Non sa l’italiano, processo da rifare

Un senegalese denunciato dalla Polfer di Novi per violazione delle norme sull'immigrazione non può essere giudicato, per ora

Un senegalese denunciato dalla Polfer di Novi per violazione delle norme sull'immigrazione non può essere giudicato, per ora

ALESSANDRIA – La Polfer l’aveva fermato a Novi Ligure durante i controlli di routine durante la festività della Madonna della Neve, edizione 2011, e l’avevano denunciato in quanto privo dei documenti di identità, registrando però a verbale che “non conosce in maniera sufficiente l’italiano”. Questo particolare, se così si può definire, ha spinto il giudice Gianluigi Zulian a rinviare alla Procura della repubblica le carte del processo a carico del senegalese Ibrahima Gueye.
Durante il controllo, l’uomo aveva esibito, anziché una carta di identità o un passaporto, la fotocopia di un documento di emersione dal lavoro irregolare, considerato falso dagli agenti. Per questo era stato denunciato. Nell’udienza di ieri ad Alessandria sia l’accusa che la difesa (avvocato Enrico Magaglio) hanno fatto notare il fatto che l’africano non conoscesse la lingua in maniera sufficiente a comprendere di essere stato denunciato. A tal proposito è stato ascoltato il soprintendente della Polfer novese.
La difesa ha quindi chiesto al giudice di pronunciarsi in merito alla nullità degli atti che hanno portato al processo, proposta in sostanza accolta. Gli atti sono stati rinviati alla procura affinché rintracci Ibrahima Gueye per rinotificargli un avviso di conclusione delle indagini con annessa traduzione. Il senegalese, al momento del controllo, aveva indicato un domicilio a Massa, in Toscana.
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