Tav: “Il protocollo amianto amianto è un fantasma”
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Giampiero Carbone - redazione@novionline.it  
16 Febbraio 2014
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Tav: “Il protocollo amianto amianto è un fantasma”

L'Afa: "Il documento sulla fibra killer non esiste", si tratta "non di un atto pubblico ma di un documento di lavoro". Il protocollo sarà discusso il Regione il 25 febbraio. Stessa situazione sulla valutazione di incidenza relativa all’intervento nel Sito di importanza comunitaria (Sic) Capanne di Marcarolo, "più volte chiesto alla Regione" e "ancora provvisorio"

L'Afa: "Il documento sulla fibra killer non esiste", si tratta "non di un atto pubblico ma di un documento di lavoro". Il protocollo sarà discusso il Regione il 25 febbraio. Stessa situazione sulla valutazione di incidenza relativa all?intervento nel Sito di importanza comunitaria (Sic) Capanne di Marcarolo, "più volte chiesto alla Regione" e "ancora provvisorio"

GAVI – “Un documento fantasma”: l’associazione Amici delle Ferrovie e dell’ambiente (Afa) definisce così il cosiddetto protocollo amianto del Terzo valico, versione provvisoria,presentato sabato scorso a Carrosio. L’associazione ricorda che il documento, che dovrebbe contenere le regole per tutelare operai e cittadini dal rischio amianto durante le operazioni di scavo a Voltaggio, “è un documento “fantasma” non contemplato dal diritto amministrativo in base al quale qualsiasi norma, per essere cogente, deve essere ratificata (con un numero di protocollo e una data) come atto ufficiale dell’ente preposto; il fatto che venga citato nella determina del 2 agosto del Ministero dell’Ambiente (con la quale Cociv è stato autorizzato ad avviare lo scavo, ndr), sempre senza citarne gli estremi, non significa che esso sia a tutti gli effetti un atto pubblico, ma piuttosto un documento di lavoro che non può autorizzare proprio niente”.

A Carrosio, Andrea Carpi, dirigente della Regione, ha illustrato una serie di slide sul protocollo, precisando che si tratta solo di una versione provvisoria, con la quale si è stabilito il limite di una fibra di amianto per litro nell’aria e di effettuare controlli ogni 64 metri di scavo con centraline situate all’esterno del cantiere. Solo alcune settimane fa, però, l’Arpa aveva dichiarato ai giornali che a Voltaggio non si applica alcun protocollo poiché questo deve essere ancora approvato da parte dell’Osservatorio ambientale.

Intanto, è in programma il 25 febbraio la seduta dell’Osservatorio ambientale sul Terzo Valico con all’ordine del giorno il protocollo amianto. La seduta si terrà a Torino, in Regione. Fra gli altri punti in discussione, lo stato di avanzamento dei lavori. Il tema principale sarà senza dubbio il protocollo amianto, per il quale è prevista, secondo quanto riportato nella convocazione arrivata a vari enti, Comuni compresi, l’illustrazione e non l’approvazione annunciata da tempo.

Situazione simile al protocollo amianto anche per la valutazione di incidenza relativa all’intervento nel Sito di importanza comunitaria (Sic) Capanne di Marcarolo con il deposito di smarino nell’ex cava Cementir. “Nonostante – dice l’Afa – sia stata da noi ripetutamente richiesta alla Regione, che aveva competenza sul Sic all’epoca della presunta redazione (2003), abbiamo assistito a un sistematico “passarsi la palla” tra Regione e Ministero; la rappresentante della Regione ha asserito che tale documento sarebbe stato di competenza del Ministero, ma tutti continuano a citarlo, come nel caso del “protocollo provvisorio”, senza indicarne mai gli estremi e sostengono che sarebbe contenuto nella procedura di Via istruita dal Ministero; noi facciamo notare a costoro che il Dpr 557 del 1997 e le successive integrazioni stabiliscono senza equivoci che la procedura di Via ingloba la Valutazione di incidenza, ma non la sostituisce, e quindi tale valutazione deve essere prodotta come documento autonomo e citata nei suoi estremi specifici, altrimenti vuol dire che non c’è”.

Secondo l’associazione, l’incontro di Carrosio, “che a detta degli organizzatori doveva fugare ogni dubbio e allarmismo sulla questione amianto, non ha fatto altro che aumentare quei dubbi sia sul merito che sulla correttezza delle procedure per la realizzazione dell’opera. I sindaci dell’alta Val Lemme hanno confermato il loro schieramento a fianco dei proponenti l’opera nonostante abbiano ammesso in diretta che nessuno ha finora mostrato loro un’analisi dei costi e dei benefici del Terzo valico; e questa era una delle pregiudiziali all’opera che loro avevano indicato e sottoscritto, insieme ad altri sindaci e alla Provincia, nella richiesta di moratoria”.

La questione della valutazione di incidenza è emersa ieri mattina al liceo Amaldi di Novi Ligure in un’assemblea alla quale hanno preso parte gli amministratori comunali. Alla domanda di uno studente sull’esistenza dello studio, il sindaco Lorenzo Robbiano, secondo gli studenti, ha risposto: “Sì, ho visto la valutazione di impatto ambientale e l’abbiamo analizzata ed è disponibile sul sito del Comune”. In realtà si tratta di due studi differenti: la valutazione di incidenza riguarda le aree protette, come i Parchi, i siti di importanza comunitaria (sic) e le zone di protezione speciale (zps), come nel caso dell’ex cava Cementir situata nel Sic Capanne di Marcarolo, mentre la valutazione di impatto ambientale (V.i.a.) è riferita all’impatto complessivo del Terzo valico sul territorio.

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