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Protocollo amianto: Arpa e Regione non rispondono
Terzo valico: l'agenzia regionale e la Direzione trasporti non chiariscono sull'approvazione del documento che Cociv dice di applicare a Voltaggio
Terzo valico: l'agenzia regionale e la Direzione trasporti non chiariscono sull'approvazione del documento che Cociv dice di applicare a Voltaggio
Per cercare di fugare i dubbi in tal senso abbiamo interpellato sia l’Arpa che la Direzione Trasporti della Regione.
A gennaio, l’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, aveva dichiarato: “Il protocollo non è ancora stato approvato, per questo non è ancora stato applicato nel cantiere di Voltaggio. L’ok arriverà a breve dall’Osservatorio ambientale del Ministero dell’Ambiente”. Cociv, il consorzio di aziende a cui lo Stato ha assegnato la costruzione del Terzo valico, aveva replicato che in Vallemme viene applicato un protocollo provvisorio.
Abbiamo chiesto all’Arpa se il protocollo amianto “provvisorio” risulta essere stato approvato con un atto specifico e da quale ente. Abbiamo anche chiesto se l’Arpa conferma quanto dichiarato a gennaio.
Dall’agenzia hanno risposto: “Per quanto riguarda il protocollo amianto Arpa dà il supporto tecnico scientifico alla Regione che ha il compito di inoltrare, previa verifica, il protocollo all’Osservatorio Ambientale e al Ministero competente. Pertanto per informazioni su atti e iter amministrativo è necessario rivolgersi a Direzione Trasporti della Regione”.
Nessun chiarimento, purtroppo, neppure dall’amministrazione regionale. Alla Direzione indicata dall’Arpa abbiamo chiesto, tra l’altro, se nella redazione del protocollo sia stato tenuto in considerazione quanto emerso alla fine del 2011 nella conferenza dei servizi sul progetto di parco eolico del monte Porale (tra Voltaggio e Ronco Scrivia) proposto da Enel Green Power, cioè una presenza di amianto (in superficie) pari a 250 gr ogni kg di roccia in vari campionamenti. Inoltre, per quale motivo sono stati necessari così tanti mesi per arrivare a questo protocollo, cosa succede se vengono rilevate quantità di amianto oltre il limite previsto e se gli operai devono indossare un abbigliamento adeguato a prescindere dalla rilevazione dell’amianto, visto che il rischio sulla carta esiste. Infine, se esiste un atto con il quale un ente (ministero o Regione) abbia approvato il protocollo “provvisorio”.
Dalla Regione hanno però preferito non rispondere alle nostre domande: un’occasione persa per fare chiarezza.