Kme, trattative in stallo
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Arianna Borgoglio  
25 Febbraio 2014
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Kme, trattative in stallo

Non si sono ottenuti i risultati sperati nell'incontro tra la direzione e i sindacalisti dei metalmeccanici, tenutosi lo scorso 21 febbraio. La speranza di un accordo definitivo è rimandata a giovedì, quando proseguiranno le contrattazioni

Non si sono ottenuti i risultati sperati nell'incontro tra la direzione e i sindacalisti dei metalmeccanici, tenutosi lo scorso 21 febbraio. La speranza di un accordo definitivo è rimandata a giovedì, quando proseguiranno le contrattazioni

SERRAVALLE SCRIVIA – Proseguono gli incontri tra la direzione Kme e i sindacalisti dei metalmeccanici, l’ultimo dei quali, si è tenuto lo scorso 21 febbraio. Un incontro che non ha raggiunto i risultati sperati, come ribadisce Angelo Paternò, sindacalista Fiom: “Siamo ancora distanti nella trattativa per garantire ai lavoratori una compensazione a titolo economico degna di questo nome: siamo tutti d’accordo sull’efficacia dell’accordo siglato in aprile, ma chiediamo che Kme venga incontro ai lavoratori, vista i risultati della produttività degli operai che lavorano nell’industria”.

E sono proprio i lavoratori ad aver evitato il tracollo dell’industria, come sottolinea ulteriormente Paternò, che per questo si aspettano un provvedimento equo da parte dell’azienda. “Noi chiediamo un contratto di solidarietà, in modo che non ci siano differenze tra i lavoratori e si possa mantenere una situazione stabile ed equilibrata – continua Paternò – Per questo è necessaria una rotazione equa tra i lavoratori considerando che, tutt’oggi, sono svantaggiati, lavorando in media cinque/sei giorni in meno al mese, in alcuni casi anche dieci”.

Inoltre, il sindacato attacca: “Kme ha diffuso in questi giorni un comunicato stampa nel quale l’azienda dichiara che la situazione è sotto controllo, e ottimale per i lavoratori, ma in realtà non è così. L’accordo regge, ma noi esigiamo maggiore tutela e misure compensative efficaci, nell’interesse dei lavoratori, attraverso un piano industriale credibile e capace in futuro di fare tornare una naturale attività lavorativa senza doversi ‘difendere’ sempre e continuamente come già accade da molti anni con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. C’è bisogno di riportare produzioni in italia e fare lavorare a pieno regime lavoratrici e lavoratori”. Nel frattempo, le trattative proseguono, e il prossimo incontro è fissato per giovedì 27 febbraio, nella speranza di raggiungere un accordo definitivo.

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