Pet coke, Cementir smentisce Veronese
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Giampiero Carbone - redazione@novionline.it  
27 Febbraio 2014
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Pet coke, Cementir smentisce Veronese

L'azienda cita il testo della relazione Aia del 2008 dove il combusibile ricavato dagli scarti del petrolio è citato. Il perito di parte civile aveva detto il contrario

L'azienda cita il testo della relazione Aia del 2008 dove il combusibile ricavato dagli scarti del petrolio è citato. Il perito di parte civile aveva detto il contrario

ARQUATA SCRIVIA – “Il pet coke c’era eccome nella Aia del 2008”: Cementir smentisce quanto affermato da Lorenzo Veronese, consulente delle parti civili nel processo carico dell’ex direttore del cementificio di Arquata Scrivia, Leonardo Laudicina. Il professionista nell’ultima udienza ha sostenuto che “il pet coke, impiegato come combustibile, non era citato nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dalla Provincia. Per l’impiego di tale combustibile è infatti necessario adottare impianti di abbattimento, ad Arquata non installati. L’Aia è stata rilasciata con superficialità sotto questo aspetto”.

L’azienda precisa: “Nell’allegato tecnico Aia del 2008, a pagina 5, nel paragrafo in cui sono descritti i dati caratteristici dell’impianto, si afferma: “Il polverino di carbone utilizzato per la cottura del clinker nei forni rotanti è ottenuto da una essico-macinazione di coke petrolio”. Sempre nell’allegato tecnico a pagina 13, nel paragrafo Approvvigionamento fonti energetiche, è scritto inoltre: “Con la riattivazione del forno numero 2 il metano sostituirà totalmente gli olii combustibili Btz e 3/5 e in aggiunta sarà utilizzato il petcoke per la combustione a regime del forno”.
L’utilizzo del petcoke, conclude la Cementir, era pertanto assolutamente legale e lecito in quanto autorizzato.

Nell’udienza, né il consulente né il legale della Cementir hanno smentito Veronese.

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