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Ex cava Cementir, arriva lo smarino
Rocce e terra scavata nel cantiere operativo del Terzo valico cominciano a essere ammassati nel sito previsto dal Piano cave. Il Cociv non risponde sulla regolarità delle operazioni
Rocce e terra scavata nel cantiere operativo del Terzo valico cominciano a essere ammassati nel sito previsto dal Piano cave. Il Cociv non risponde sulla regolarità delle operazioni
VOLTAGGIO –
Arriva lo smarino del Terzo valico nell’ex cava Cementir di Voltaggio.
Da alcuni giorni i camion delle imprese incaricate dal Cociv hanno cominciato ad ammassare rocce e terre scavate nel vicino cantiere operativo, ormai saturo di materiali estratti. In totale, dovranno essere smaltiti 1,3 milioni di mc di smarino.
Il sito in Val Lemme è il primo inserito nel Piano cave del Terzo valico a essere utilizzato, dopo che per alcuni mesi le ruspe hanno “preparato” l’area e in particolare i gradoni creati in quarant’anni di attività estrattiva.
A dicembre, la Regione, nell’approvare il Piano, aveva richiesto al Cociv una serie di integrazioni documentali sulla stabilità dell’ammasso che verrà creato non distante dal torrente Lemme, lungo il quale dovrà essere costruita una difesa spondale di 400 metri.
Il Parco Capanne di Marcarolo, nel frattempo, ha richiesto a Cociv una serie di compensazioni ambientali riferite al ripristino ambientale da realizzare lungo il corso d’acqua, inserito, come tutta l’area dell’ex cava, nel Sito di importanza comunitaria (Sic) Capanne di Marcarolo. “Il confronto con Cociv – spiegano dal Parco – riguarda solo la tutela del Lemme e non l’avvio del deposito dello smarino, per altro previsto in un’area ambientalmente degradata”.
Proprio la presenza del Sic da mesi è al centro di richieste di chiarimenti da parte dell’associazione Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente (Afa) sulla valutazione di incidenza del maxi deposito sull’area protetta, documento richiesto a vari enti: “Ministero dell’Ambiente, Regione e Parco: tutti sono stati interpellati ma nessuno lo ha mai prodotto né è stato in grado di citarne gli estremi (ente emanatore, numero di protocollo e data). Una situazione della quale saranno informate le autorità competenti”.
Da settimane, segnalano i cittadini, i camion partono carichi di smarino dal cantiere diretti non solo nell’ex cava ma anche in Valle Scrivia: “Non sappiamo dove portano lo smarino. Le altre cave non risultano ancora essere autorizzate”.
Cociv non risponde né sul deposito nell’ex Cementir né sulla destinazione degli altri camion. Ieri a Pozzolo incontro fra i sindaci.
Da alcuni giorni i camion delle imprese incaricate dal Cociv hanno cominciato ad ammassare rocce e terre scavate nel vicino cantiere operativo, ormai saturo di materiali estratti. In totale, dovranno essere smaltiti 1,3 milioni di mc di smarino.
Il sito in Val Lemme è il primo inserito nel Piano cave del Terzo valico a essere utilizzato, dopo che per alcuni mesi le ruspe hanno “preparato” l’area e in particolare i gradoni creati in quarant’anni di attività estrattiva.
A dicembre, la Regione, nell’approvare il Piano, aveva richiesto al Cociv una serie di integrazioni documentali sulla stabilità dell’ammasso che verrà creato non distante dal torrente Lemme, lungo il quale dovrà essere costruita una difesa spondale di 400 metri.
Il Parco Capanne di Marcarolo, nel frattempo, ha richiesto a Cociv una serie di compensazioni ambientali riferite al ripristino ambientale da realizzare lungo il corso d’acqua, inserito, come tutta l’area dell’ex cava, nel Sito di importanza comunitaria (Sic) Capanne di Marcarolo. “Il confronto con Cociv – spiegano dal Parco – riguarda solo la tutela del Lemme e non l’avvio del deposito dello smarino, per altro previsto in un’area ambientalmente degradata”.
Proprio la presenza del Sic da mesi è al centro di richieste di chiarimenti da parte dell’associazione Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente (Afa) sulla valutazione di incidenza del maxi deposito sull’area protetta, documento richiesto a vari enti: “Ministero dell’Ambiente, Regione e Parco: tutti sono stati interpellati ma nessuno lo ha mai prodotto né è stato in grado di citarne gli estremi (ente emanatore, numero di protocollo e data). Una situazione della quale saranno informate le autorità competenti”.
Da settimane, segnalano i cittadini, i camion partono carichi di smarino dal cantiere diretti non solo nell’ex cava ma anche in Valle Scrivia: “Non sappiamo dove portano lo smarino. Le altre cave non risultano ancora essere autorizzate”.
Cociv non risponde né sul deposito nell’ex Cementir né sulla destinazione degli altri camion. Ieri a Pozzolo incontro fra i sindaci.