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Simaf, Ravera da assolvere
Si allungano i tempi del processo e incombe la prescrizione ma il pm Vona annuncia già la richiesta di assoluzione per il dirigente del Comune nel processo per il palazzo di via Pietro Isola a Novi
Si allungano i tempi del processo e incombe la prescrizione ma il pm Vona annuncia già la richiesta di assoluzione per il dirigente del Comune nel processo per il palazzo di via Pietro Isola a Novi
NOVI LIGURE –
I tempi del processo Simaf si allungano ancora tanto che un pezzo finirà in prescrizione ma intanto il pm ha annunciato che chiederà l’assoluzione per Paolo Ravera, fra gli imputati del procedimento partito dopo la costruzione del palazzo costruito di via Pietro Isola a Novi, edificato senza rispettare, secondo l’accusa, le cubature del preesistente consorzio agrario, con il risultato di aver costruito più del consentito.
Nell’udienza di ieri, ad Alessandria, il pm Giancarlo Vona non ha presentato le sue richieste ma ha solo anticipato che non chiederà la condanna del dirigente del Comune di Novi Ligure, accusato di falsità ideologica insieme alla collega Maria Rosa Serra, mentre l’imprenditore Giovanni Repetti e l’architetto Agostino Dellacasa devono rispondere di abuso edilizio.
Nella precedente udienza il pm aveva chiesto al giudice che il conteggio della prescrizione (imminente per il primo grado e certa in appello) parta da adesso, cioè da quando i i lavori del palazzo sono stati conclusi, vista l’assenza agli atti di documenti in tal senso. Ieri, il difensore di Repetti, Mario Boccassi, ha chiesto che a tal proposito vengano ascoltati il direttore dei lavori, Antonio Morettini, e il geometra Franco Balostro, incaricato di stimare le volumetrie: “I lavori sono terminati il 31 dicembre 2009 e queste due persone, più di qualsiasi documento, possono confermarlo”.
Anche l’avvocato Gastini, legale di Serra e Dellacasa, ha chiesto di ascoltare un altro teste, Piero Aprile, responsabile del Settore urbanistica del Comune, “per capire chi si è effettivamente occupato dei provvedimenti riferiti alla ripresa dei lavori dopo la sentenza del Tar”. Rispetto alla richiesta di Boccassi, il pm ha ritenuto “non idonea” la deposizione di Morettini e Balostro: “Meglio esibire il documento di fine lavori, che produrrò nella prossima udienza”. Vona ha calcolato che il reato di falsità ideologica si prescriverà il 3 giugno, mentre l’abuso “scadrà” a ottobre.
Il giudice Gianluigi Zulian ha ammesso sia i tre testi che il documento richiesto dal pm, argomenti che saranno affrontato il 22 aprile. Fissate altre udienze il 3 e il 17 giugno per la discussione, le repliche e la sentenza., che sarà quindi probabilmente riferita solo all’abuso edilizio.
Nell’udienza di ieri, ad Alessandria, il pm Giancarlo Vona non ha presentato le sue richieste ma ha solo anticipato che non chiederà la condanna del dirigente del Comune di Novi Ligure, accusato di falsità ideologica insieme alla collega Maria Rosa Serra, mentre l’imprenditore Giovanni Repetti e l’architetto Agostino Dellacasa devono rispondere di abuso edilizio.
Nella precedente udienza il pm aveva chiesto al giudice che il conteggio della prescrizione (imminente per il primo grado e certa in appello) parta da adesso, cioè da quando i i lavori del palazzo sono stati conclusi, vista l’assenza agli atti di documenti in tal senso. Ieri, il difensore di Repetti, Mario Boccassi, ha chiesto che a tal proposito vengano ascoltati il direttore dei lavori, Antonio Morettini, e il geometra Franco Balostro, incaricato di stimare le volumetrie: “I lavori sono terminati il 31 dicembre 2009 e queste due persone, più di qualsiasi documento, possono confermarlo”.
Anche l’avvocato Gastini, legale di Serra e Dellacasa, ha chiesto di ascoltare un altro teste, Piero Aprile, responsabile del Settore urbanistica del Comune, “per capire chi si è effettivamente occupato dei provvedimenti riferiti alla ripresa dei lavori dopo la sentenza del Tar”. Rispetto alla richiesta di Boccassi, il pm ha ritenuto “non idonea” la deposizione di Morettini e Balostro: “Meglio esibire il documento di fine lavori, che produrrò nella prossima udienza”. Vona ha calcolato che il reato di falsità ideologica si prescriverà il 3 giugno, mentre l’abuso “scadrà” a ottobre.
Il giudice Gianluigi Zulian ha ammesso sia i tre testi che il documento richiesto dal pm, argomenti che saranno affrontato il 22 aprile. Fissate altre udienze il 3 e il 17 giugno per la discussione, le repliche e la sentenza., che sarà quindi probabilmente riferita solo all’abuso edilizio.