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Smarino, sindaci divisi sull’uso della ferrovia?
Nonostante il no di Rfi, i sindaci vogliono usare il ferro anzichè la gomma per il trasporto di rocce e terra ma Arquata lo chiede anche per l'approvvigionamento dei cantieri. Serravalle invece punta sulla circonvallazione
Nonostante il no di Rfi, i sindaci vogliono usare il ferro anzichè la gomma per il trasporto di rocce e terra ma Arquata lo chiede anche per l'approvvigionamento dei cantieri. Serravalle invece punta sulla circonvallazione
POZZOLO FORMIGARO –
I sindaci insistono sull’uso della ferrovia per il trasporto dello smarino del Terzo valico, nonostante la bocciatura da parte di Rfi, ma il fronte non è affatto compatto, visto che Arquata chiede maggiori garanzie in tal senso e Serravalle invece va in tutt’altra direzione.
La situazione è emersa nell’incontro di lunedì pomeriggio a Pozzolo Formigaro.
Gli amministratori hanno evidenziato le richieste presentate da tempo a Cociv e Rfi riferite alla viabilità ma finora non prese in considerazione, come il miglioramento dell’ingresso del casello dell’autostrada A7 di Vignole Borbera e la realizzazione de nuovo casello a Pozzolo.
L’uso della ferrovia tra Arquata Scrivia e Novi San Bovo è tutt’ora previsto dal Piano Cave con un costo stimato di 43 milioni di euro. Quindi una prescrizione che andrebbe in qualche modo rispettata.
Con la bocciatura da parte di Rfi, che ha ritenuto il progetto irrealizzabile anche da punto di vista operativo, il pericolo è che le strade siano invase da centinaia di camion al giorno, divenendo impraticabili così come il già pericoloso casello di Vignole. L’amministrazione valborberina ha già approvato una delibera con la quale annuncia un’ordinanza di divieto ai tir nel caso non si arrivi a interventi di arretramento del casello, in nome della sicurezza dei cittadini.
Serravalle invece, in base alla delibera del Consiglio comunale approvata a febbraio, punta ancora sulla circonvallazione, da realizzare, secondo gli amministratori serravallesi, con i soldi del progetto ferroviario bocciato da Rfi e rinunciando ai 13 milioni che sempre Rfi avrebbe dovuto concedere al Comune per la sistemazione dei sottopassi lungo la ferrovia storica. Una posizione quindi alternativa all’uso del ferro per lo smarino, che non piace a molti degli altri sindaci.
Arquata, per esempio, ha già chiesto che la ferrovia non venga utilizzata solo per lo smarino ma anche per il trasporto dei materiali necessari al funzionamento dei cantieri, come ghiaia e cemento.
La situazione è emersa nell’incontro di lunedì pomeriggio a Pozzolo Formigaro.
Gli amministratori hanno evidenziato le richieste presentate da tempo a Cociv e Rfi riferite alla viabilità ma finora non prese in considerazione, come il miglioramento dell’ingresso del casello dell’autostrada A7 di Vignole Borbera e la realizzazione de nuovo casello a Pozzolo.
L’uso della ferrovia tra Arquata Scrivia e Novi San Bovo è tutt’ora previsto dal Piano Cave con un costo stimato di 43 milioni di euro. Quindi una prescrizione che andrebbe in qualche modo rispettata.
Con la bocciatura da parte di Rfi, che ha ritenuto il progetto irrealizzabile anche da punto di vista operativo, il pericolo è che le strade siano invase da centinaia di camion al giorno, divenendo impraticabili così come il già pericoloso casello di Vignole. L’amministrazione valborberina ha già approvato una delibera con la quale annuncia un’ordinanza di divieto ai tir nel caso non si arrivi a interventi di arretramento del casello, in nome della sicurezza dei cittadini.
Serravalle invece, in base alla delibera del Consiglio comunale approvata a febbraio, punta ancora sulla circonvallazione, da realizzare, secondo gli amministratori serravallesi, con i soldi del progetto ferroviario bocciato da Rfi e rinunciando ai 13 milioni che sempre Rfi avrebbe dovuto concedere al Comune per la sistemazione dei sottopassi lungo la ferrovia storica. Una posizione quindi alternativa all’uso del ferro per lo smarino, che non piace a molti degli altri sindaci.
Arquata, per esempio, ha già chiesto che la ferrovia non venga utilizzata solo per lo smarino ma anche per il trasporto dei materiali necessari al funzionamento dei cantieri, come ghiaia e cemento.
Le varie richieste dovranno essere sintentizzate in una lettera da inviare al Ministro delle Infrastrutture.