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Italcementi, le ceneri allarmano il Consiglio
In Commissione i Consiglieri chiedono maggiori approfondimenti poichè i rifuiti arriveranno da Vado Ligure ma non solo: studi Usa parlano di sostanze cancerogene e radioattività elevata
In Commissione i Consiglieri chiedono maggiori approfondimenti poichè i rifuiti arriveranno da Vado Ligure ma non solo: studi Usa parlano di sostanze cancerogene e radioattività elevata
NOVI LIGURE –
Le ceneri volanti della centrale a carbone di Vado Ligure mettono in allarme i Consiglieri comunali di Novi Ligure tanto che sarà necessaria una nuova seduta della commissione Lavori Pubblici per approfondire la valutazione dei rischi per la salute derivanti dal progetto della Italcementi per il cementificio di San Bovo.
Quelli che ufficialmente sono rifiuti non pericolosi, nelle intenzioni della Italcementi, dovrebbero essere impiegati (70 mila t annue al massimo) per produrre cemento, riducendo l’uso di altri materiali estratti dalle cave. “Non dobbiamo avere nessun dubbio sul rischio per la salute”: ha detto il Consigliere Gianni Malfettani, sintetizzando i vari pareri, alcuni più rassicuranti, altri meno, emersi nella seduta della commissione dell’altra sera in municipio.
Da subito, nel mirino è finita l’amministrazione comunale. Il presidente della commissione, Franco Ciliberto, ha criticato l’assenza del Comune nella conferenza dei servizi e il mancato invio di un parere. Non solo: “Nè il sindaco né l’assessore all’ambiente erano stati informati”. Secondo Ciliberto, inoltre, la documentazione della Italcementi “è raffazzonata: prima sostengono che l’uso delle ceneri porterà a una diminuzione di 530 camion all’anno su 33 mila, poi si correggono con 205. Serve chiarezza, soprattutto sulle ceneri, provenienti da una centrale che, secondo la Procura di Savona, può aver causato 400 morti”.
“Il parere è stato mandato – ha spiegato il dirigente comunale Paolo Ravera – ma è arrivato in ritardo di nove giorni. I documenti sono stati pubblicati all’albo pretorio dal 5 dicembre al 19 gennaio”. Secondo i tecnici comunali, per il progetto della Italcementi non serve alcuna valutazione di impatto ambientale, procedura che dovrebbe approfondire le conseguenze del progetto sull’ambiente: “Arpa, Asl e Provincia, di cui ci dobbiamo fidare, hanno già dato il loro ok. I camion arriveranno sigillati a Novi e le ceneri verranno immesse in un silos con un sistema che eviterà dispersioni”. Il Consigliere Francesco Sofio ha chiesto garanzie ulteriori: “Meglio se il Comune incarica un tecnico”. “La nostra zona è già fin troppo inquinata” gli ha fatto eco Francesco Moro. “Non mi fido dell’Arpa e delgi altri enti- ha detto Biagio Zigrino -. A Casale e a Taranto era tutto a norma, in realtà non era così”.
“Evitiamo catastrofismi – ha replicato il sindaco Lorenzo Robbiano – Vanno chieste tutte le garanzie ma ricordo che ci sono aziende che chiudono. La Italcementi può usare il suo scalo ferroviario anziché i camion”.
“Io voglio solo capire – è intervenuta Dilva Manfredi -. Le ceneri volanti, secondo uno studio Usa, contengono sostante cancerogene e sono radiottive in larga misura. Dobbiamo capire il nesso tra le emissioni della centrale di Vado e le morti registrate. Ho chiesto una relazione in tal senso a dei medici di Savona”.
Ravera ha ricordato che le analisi svolte da Italcementi sulle ceneri di Vado e Fiumesanto (Ss), l’altro sito di potenziale approvvigionamento, hanno considerato i materiali a norma “ma serve una valutazione dell’Arpa”.
Il Consigliere Gianni Piazzale ha proposto di richiedere le analisi dell’Arpa di Savona. Alla fine, tutti d’accordo per convocare a breve una nuova commissione alla presenza dei tecnici di Arpa e Provincia.
Quelli che ufficialmente sono rifiuti non pericolosi, nelle intenzioni della Italcementi, dovrebbero essere impiegati (70 mila t annue al massimo) per produrre cemento, riducendo l’uso di altri materiali estratti dalle cave. “Non dobbiamo avere nessun dubbio sul rischio per la salute”: ha detto il Consigliere Gianni Malfettani, sintetizzando i vari pareri, alcuni più rassicuranti, altri meno, emersi nella seduta della commissione dell’altra sera in municipio.
Da subito, nel mirino è finita l’amministrazione comunale. Il presidente della commissione, Franco Ciliberto, ha criticato l’assenza del Comune nella conferenza dei servizi e il mancato invio di un parere. Non solo: “Nè il sindaco né l’assessore all’ambiente erano stati informati”. Secondo Ciliberto, inoltre, la documentazione della Italcementi “è raffazzonata: prima sostengono che l’uso delle ceneri porterà a una diminuzione di 530 camion all’anno su 33 mila, poi si correggono con 205. Serve chiarezza, soprattutto sulle ceneri, provenienti da una centrale che, secondo la Procura di Savona, può aver causato 400 morti”.
“Il parere è stato mandato – ha spiegato il dirigente comunale Paolo Ravera – ma è arrivato in ritardo di nove giorni. I documenti sono stati pubblicati all’albo pretorio dal 5 dicembre al 19 gennaio”. Secondo i tecnici comunali, per il progetto della Italcementi non serve alcuna valutazione di impatto ambientale, procedura che dovrebbe approfondire le conseguenze del progetto sull’ambiente: “Arpa, Asl e Provincia, di cui ci dobbiamo fidare, hanno già dato il loro ok. I camion arriveranno sigillati a Novi e le ceneri verranno immesse in un silos con un sistema che eviterà dispersioni”. Il Consigliere Francesco Sofio ha chiesto garanzie ulteriori: “Meglio se il Comune incarica un tecnico”. “La nostra zona è già fin troppo inquinata” gli ha fatto eco Francesco Moro. “Non mi fido dell’Arpa e delgi altri enti- ha detto Biagio Zigrino -. A Casale e a Taranto era tutto a norma, in realtà non era così”.
“Io voglio solo capire – è intervenuta Dilva Manfredi -. Le ceneri volanti, secondo uno studio Usa, contengono sostante cancerogene e sono radiottive in larga misura. Dobbiamo capire il nesso tra le emissioni della centrale di Vado e le morti registrate. Ho chiesto una relazione in tal senso a dei medici di Savona”.
Ravera ha ricordato che le analisi svolte da Italcementi sulle ceneri di Vado e Fiumesanto (Ss), l’altro sito di potenziale approvvigionamento, hanno considerato i materiali a norma “ma serve una valutazione dell’Arpa”.
Il Consigliere Gianni Piazzale ha proposto di richiedere le analisi dell’Arpa di Savona. Alla fine, tutti d’accordo per convocare a breve una nuova commissione alla presenza dei tecnici di Arpa e Provincia.