Ecolibarna, bonifica impossibile ma riparte la messa in sicurezza
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Ecolibarna, bonifica impossibile ma riparte la messa in sicurezza

Riparte la messa in sicurezza del sito, Ecolibarna, dichiarato di “interesse nazionale” per la gravità dell'inquinamento. Arginare i veleni sepolti da decenni costerà 12 milioni di euro, di cui 6 disponibili sulla carta. "Impossibile la bonifica". Il piano di intervento prevede, tra le altre cose, la rimozione di 20 mila metri cubi di terra inquinata

Riparte la messa in sicurezza del sito, Ecolibarna, dichiarato di ?interesse nazionale? per la gravità dell'inquinamento. Arginare i veleni sepolti da decenni costerà 12 milioni di euro, di cui 6 disponibili sulla carta. "Impossibile la bonifica". Il piano di intervento prevede, tra le altre cose, la rimozione di 20 mila metri cubi di terra inquinata

SERRAVALLE SCRIVIA – Riparte la messa in sicurezza del sito Ecolibarna, dichiarato di “interesse nazionale” per la gravità dell’inquinamento, dopo in passaggio di consegne dalla struttura commissariale, che faceva capo al Prefetto, alla Provincia. Ieri è stato infatti approvato il piano degli interventi dalla conferenza dei servizi: “abbiamo messo nero su bianco quali saranno i prossimi passi e quelli che resteranno da fare, visto che a luglio del 2014 scadrà il decreto con il quale il Dipartimento di protezione Civile affidava alla Provincia il proseguimento della attività avviate dalla struttura commissariale”, ha spiegato l’assessore provinciale all’Ambiente Lino Rava. Sei milioni di interventi, di cui 2 già “in cassa” e lasciati in eredità dal commissario, e 4 promessi dalla Regione Piemonte, anche se al momento c’è uno stanziamento di soli 1,5 milioni e il mandato di pagamento di 750 mila euro. Si riparte da qui, anche se ci sarebbe la possibilità di accedere a finanziamenti europei per ulteriori 6 milioni di euro. “Si parla comunque di messa in sicurezza, perchè per la bonifica di milioni ne servirebbero 40 ed è impensabile, al momento”.
Nei terreni dell’ax Gastaldi Oli lubrificanti Spa tra gli anni quaranta e ottanta furono sepolti una quantità indefinita di rifiuti tossico nocivi, idrocarburi, cloruri, medicinali scaduti. “Terminato lo spazio nelle discariche dello stabilimento, i rifiuti vennero interrati anche lungo il torrente Scrvia”, ricostruisce la storia l’assessore Rava. Ad oggi l’area messa sotto ordinanza del Dipartimento di protezione civile è di 70 mila metri quadrati, di cui solo 7 mila all’interno dell’ex stabilimento. Un’eredità pesante che sta pagando la collettività, poiché l’azienda fallì e i proprietari o titolari subirono anche condanne, ma ad oggi non risultano eredi viventi a cui presentare anche solo una parte del conto. E una bomba ecologica pronta ad esplodere, passata “quasi” inosservata, almeno dal punto di vista mediatico. Attraverso il sito passa in rio Negraro, affluente dello Scrivia. A valle dell’ex stabilimento ci sono le acque del torrente che approvvigiona gli acquedotti di Novi, Tortona e una buona parte di Valle Scrivia.

I 6 milioni di euro disponibili, al momento serviranno prima di tutto per “garantire la messa in sicurezza, scongiurando la propagazione dell’inquinamento al di fuori dell’area dello stabilimento e nelle falde”, che peraltro risultano già inquinate. “C’è una forte criticità ambientale”, ammette Alberto Goido del Politecnico di Torino, che sta seguendo i lavori di bonifica. Sarà quindi completata la “cinturazione con un diaframma plastico per minimizzare se non annullare la fuoriuscita di materiale; saranno quindi realizzati alcuni pozzi, interni ed esterni alle discariche per la captazione e il pompaggio delle acque; si prevede poi la rimozione parziale di terreno per essere smaltita in discariche autorizzate. Con questi interventi dovrebbe essere scongiurato il pericolo per le fonti idriche”. Si parla di venti mila metri cubi di terreno inquinato da asportare, pari a circa 4 mila camion. Non nascondo le perplessità i membri del comitato per la Bonifica per l’Ecolibarna che chiedono se la situazione ambientale sarà mai ripristinata. I pozzi privati in zona Fabbricone, subito a ridosso del sito restano “non utilizzabili” per ordinanza del sindaco di Serravalle e probabilmente così rimarranno a lungo. Eppure, fino a qualche anno fa, l’acqua dei pozzi è stata usata per irrigare orti e campi. “Siamo in grado di dire che con gli interventi in programma il sito sarà messo in sicurezza e il peggio scongiurato”. Non possono dire altro i tecnici. Il futuro è ancora più incerto. A luglio scadrà la “gestione” da parte della Provincia. Potrebbe tornare in capo al comune, che rischia di non avere le risorse per garantire il mantenimento dello stato di efficienza degli interventi.


Di seguito una scheda dettagliata degli interventi fatti e da realizzare
I precedenti

Il sito ex Ecolibarna è un’area contaminata da sostanze acide site in Serravalle Scrivia. In loco il complesso industriale Gastaldi Oli lubrificanti spa ha trattato, dal 1940 al 1985, oli minerali, combustibili e lubrificanti tramite un processo che utilizza melme o fanghiglie acide. A partire dal 1983 sul sito comincia ad operare la società Ecolibarna srl in possesso dell’autorizzazione- successivamente revocata- per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti speciali e tossico-nocivi sia liquidi che solidi.
Nel periodo di attività di questa società sul posto transitano rifiuti di ogni genere, e successivamente, rifiuti di diversa natura vengono ritrovati interrati a fianco dello stabilimento.
Le operazioni di bonifica sono iniziate negli anni Ottanta con il Decreto del Presidente del Consiglio del 19.06.2003 viene dichiarato lo Stato di Emergenza nell’area, mentre il Ministero dell’Ambiente dichiara l’ex Ecolibarna ‘sito di interesse nazionale’; dopo un primo periodo di gestione degli interventi di emergenza da parte del Sindaco di Serravalle Scrivia, nel 2007 è subentrata la gestione commissariale affidata al Prefetto di Alessandria, su delega del Dipartimento di Protezione Civile.

A conclusione della fase di emergenza (31 dicembre 2012), dopo alcuni mesi di vacatio necessaria per definire le nuove procedure di gestione della’situazione di criticita’ e i relativi soggetti attuatori e finanziatori, tra cui la Regione Piemonte,
la Provincia di Alessandria è subentrata alla precedente gestione Commissariale, proseguendone l’attività in spirito di assoluta coerenza e continuità; gli oneri finanziari connessi ai lavori non rientrano nei bilanci della Provincia, essendo a carico della contabilità speciale istituita a tal fine presso la Tesoreria dello Stato. Il Segretario generale è stato individuato dal Dipartimento di Protezione Civile (con ordinanza n. 105/2013) quale responsabile delle funzioni connesse al coordinamento di tale fase di subentro.

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COSE FATTE:
 
1) subito dopo l’ordinanza, in piena estate, è stato tempestivamente effettuato il passaggio di consegne dalla precedente gestione commissariale della situazione di “emergenza” (Prefettura) a quella ordinaria – cioè senza più alcun potere straordinario – di COORDINAMENTO degli interventi necessari per risolvere la situazione di “criticità” affidata per 1 anno alla Provincia.
E’ stato però necessario (tra luglio e agosto!) creare dal nulla una serie di procedure e strutture organizzative, senza precedenti e in assenza di chiare disposizioni statali: questo a ulteriore dimostrazione della flessibilità, competenza e capacità operativa degli uffici provinciali, nella più tipica dimostrazione dell’importanza strategica del livello intermedio tra i comuni dell’area vasta e i livelli superiori, regionali e statali;
 
2) è stata acquisita la diretta disponibilità dei fonti residui dalla gestione commissariale, che però non sono entrati nel bilancio della Provincia, pari a circa € 2.100.000 (presso un conto vincolato alla Banca d’Italia)
 
3) è stato istituito un tavolo di coordinamento, prima interno alla Provincia e poi via via esteso a tutti gli enti e soggetti esterni interessati, che finora ha tenuto 7 riunioni
 
4) è stata portata a termine l’acquisizione dell’impegno dei nuovi fondi regionali, pari a € 4.000.000, di cui € 750.000 già in corso di erogazione (da parte della Regione Piemonte)
 
5) è stata sempre garantita la piena continuità di tutti i servizi di sicurezza: ripristino delle recinzioni, chiusure delle porte forzate, monitoraggio del percolato, ecc. (grazie alla disponibilità e professionalità di SRT)
 
6) è stata portata a termine tempestivamente la ricognizione di tutti i rapporti giuridici in essere e sospesi dal 31.12.2012 da parte del Commissario (con delibera di Giunta dell’ottobre 2013)
 
7) è stata istituita una cabina di regia locale presso il Comune di Serravalle (per tenere sempre al corrente il Comitato e la cittadinanza)
 
8) si è provveduto all’aggiornamento dei progetti relativi agli interventi più urgenti di messa in sicurezza, che stanno per partire (a cura del Dipartimento DIATI del Politecnico di Torino)
 
9) siamo quindi giunti in pochissimi mesi all’avvio operativo dell’appalto del lotto 5, sollecitato dal Ministero dell’Ambiente (approvato con la conferenza di oggi)
 
10) è già stata formalizzata tramite la Regone Piemonte una richiesta al Ministero dell’Ambiente di ulteriori finanziamenti nazionali / comunitari fino a un massimo di € 12.000.000 a carico del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione- Legge di stabilita’ 2014

11) tutto quanto fatto sinora dalla Provincia, con impiego di dirigenza, personale specializzato, strutture e mezzi, è a totale carico del proprio bilancio senza alcun contributo o rimborso statale
  
COSE DA FARE:
 
12) si deve portare a termine la quantificazione e quindi l’eventuale acquisizione effettiva dei finanziamenti FSC e, se ci sarà l’opportunita, anche di ulteriori fondi connessi alla procedura di infrazione comunitaria in corso presso l’UE a seguito di segnalazione del Corpo Forestale
 
13) una volta portato a compimento l’appalto del lotto 5, partiranno subito le procedure di appalto , previa progettazione esecutiva (sempre a cura del Politecnico)
 
14) lo stesso Politecnico avvierà quindi la progettazione preliminare dei successivi lotti programmati oggi (per un totale di almeno 6 milioni, fino a un massimo di 12 in caso di ulteriori finanziamenti nazionali)
 
 
15) in parallelo, si dovrà addivenire alla stipula ENTRO LUGLIO 2014 (come previsto dall’Ordinanza del Dipartimento Protezione Civile del luglio 2013) di un accordo di programma tra Stato, Regione, Provincia e Comune per la definizione dell’ente competente a completare la bonifica e poi di quello responsabile della gestione a regime del sito

 
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