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Oda 96: smantellamento al via, la speranza resta
Da venerdì i macchinari acquistati all'asta vengono trasportati altrove per essere rivenduti. Rimane in piedi la trattativa per far ripartire l'attività da parte di una cordata del settore logistico.
Da venerdì i macchinari acquistati all'asta vengono trasportati altrove per essere rivenduti. Rimane in piedi la trattativa per far ripartire l'attività da parte di una cordata del settore logistico.
ARQUATA SCRIVIA –
Avviato lo smantellamento della Officine di Arquata (Oda 96) di Arquata Scrivia, dichiarata fallita lo scorso anno dal tribunale di Alessandria. I macchinari acquistati il 3 marzo scorso da un imprenditore di origine armena hanno cominciato a essere trasportati altrove per poi essere rivenduti sul mercato. L’acquirente li ha pagati 190 mila euro nell’asta promossa dal curatore fallimentare, il commercialista torinese Walter Bullio, nominato dal giudice.
Restano però speranze sulla ripresa dell’attività, visto che è ancora in corso una trattativa tra l’imprenditore e una cordata di ditte del settore della logistica nonché tra questi ultimi e la società Ferservizi, gruppo Fs, proprietaria del sito e degli edifici.
“L’imprenditore che ha acquistato i beni mobili della Oda 96 – dice il sindaco di Arquata Paolo Spineto – potrebbe trovare un accordo con la cordata di imprese che punta a rilanciare l’attività della fabbrica, dove lo smantellamento riguarderebbe solo le macchine non necessarie a riprendere il lavoro. Resta il problema dell’affito arretrato da pagare alla Ferservizi. Con i soldi ricavati dall’azienda vanno infatti pagati parte degli stipendi dei dipendenti”.
La somma degli arretrati non pagati dall’ex proprietario della Oda 96, l’imprenditore Fabrizio Improta, sarebbe ingente ed è necessario trovare un punto di incontro tra la cordata e la società delle Fs. Bullio ha avviato una ripartizione iniziale dei crediti in base ai 190 mila euro ottenuti. Alla Oda 96 lavoravano circa 30 persone al momento in cassa integrazione straordinaria.