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Borbera e Curone: 18 Comuni nel mirino di Srt
La società gestore delle discariche minaccia il recupero coattivo dei crediti se entro poche settimane le amministrazioni "incriminate" non presenteranno un piano di rientro. Domani incontro a Novi.
La società gestore delle discariche minaccia il recupero coattivo dei crediti se entro poche settimane le amministrazioni "incriminate" non presenteranno un piano di rientro. Domani incontro a Novi.
NOVI LIGURE –
Rischiano di essere sottoposti a un recupero coattivo i Comuni della Val Borbera e della Val Curone destinatari della lettera inviata nei giorni scorsi dalla Srt, gestore delle discariche dei rifiuti di Tortona e Novi Ligure. 18 degli oltre 30 paesi serviti dalla 5 valli per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono finiti nel mirino della società presieduta da Manuel Elleboro: sono stati convocati domani alle 9 nella sede di Srt a Novi. L’oggetto dell’incontro è il recupero coattivo del credito vantato dalla società novese-tortonese.
I Comuni della Terre del Giarolo (e altri, tra cui Volpedo) pagano alla 5 Valli il costo dello smaltimento in discarica e questa lo versa a Srt. Secondo quest’ultima, le 18 amministrazioni comunali sono in pesante ritardo nei confronti della società titolare del servizio di raccolta, la quale si ritrova sul groppone un debito non indifferente.
I Comuni “incriminati”, secondo la lettera inviata da Srt, sono Rocchetta, Mongiardino, Albera, Cabella Volpedo, Gremiasco, Cantalupo, Carrega, Roccaforte, Montemarzino, Brignano Frascata, Costa Vescovato, Garbagna, Monleale, Fabbrica Curone, Montegioco, Momperone e Montacuto. Per alcuni, come Brignano, sarebbe un equivoco, già in parte chiarito dall’amministrazione comunale con Srt: i pagamenti sarebbero regolari al 31 dicembre scorso, quindi nessun ritardo pesante.
Elleboro non svela a quanto ammonta il credito di Srt nei confronti di 5 Valli. “Niente cifre – spiega -. La vicenda è complicata: ci ritroviamo a dover fare un recupero coattivo nei confronti della 5 Valli, la quale si sta comportando, invece, correttamente. Ci sono Comuni che utilizzano la tassa rifiuti pagata dai cittadini per coprire altre spese anziché pagare il servizio in questione. Domani cercheremo di chiarire ma le amministrazioni insolventi devono regolarizzare la situazione con un piano di rientro da presentare entro poche settimane, altrimenti si andrà al recupero coattivo”.
I Consiglio di amministrazione di Srt ha deliberato in tal senso il 9 marzo scorso “a tutela dei soci e degli utenti”.
La situazione era già emersa in passato con strascihi polemici da parte di alcuni sindaci ma, a quanto pare, non è stata risolta.
I Comuni della Terre del Giarolo (e altri, tra cui Volpedo) pagano alla 5 Valli il costo dello smaltimento in discarica e questa lo versa a Srt. Secondo quest’ultima, le 18 amministrazioni comunali sono in pesante ritardo nei confronti della società titolare del servizio di raccolta, la quale si ritrova sul groppone un debito non indifferente.
I Comuni “incriminati”, secondo la lettera inviata da Srt, sono Rocchetta, Mongiardino, Albera, Cabella Volpedo, Gremiasco, Cantalupo, Carrega, Roccaforte, Montemarzino, Brignano Frascata, Costa Vescovato, Garbagna, Monleale, Fabbrica Curone, Montegioco, Momperone e Montacuto. Per alcuni, come Brignano, sarebbe un equivoco, già in parte chiarito dall’amministrazione comunale con Srt: i pagamenti sarebbero regolari al 31 dicembre scorso, quindi nessun ritardo pesante.
Elleboro non svela a quanto ammonta il credito di Srt nei confronti di 5 Valli. “Niente cifre – spiega -. La vicenda è complicata: ci ritroviamo a dover fare un recupero coattivo nei confronti della 5 Valli, la quale si sta comportando, invece, correttamente. Ci sono Comuni che utilizzano la tassa rifiuti pagata dai cittadini per coprire altre spese anziché pagare il servizio in questione. Domani cercheremo di chiarire ma le amministrazioni insolventi devono regolarizzare la situazione con un piano di rientro da presentare entro poche settimane, altrimenti si andrà al recupero coattivo”.
I Consiglio di amministrazione di Srt ha deliberato in tal senso il 9 marzo scorso “a tutela dei soci e degli utenti”.
La situazione era già emersa in passato con strascihi polemici da parte di alcuni sindaci ma, a quanto pare, non è stata risolta.