L’amianto del Terzo valico finisce a Roma
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Giampiero Carbone - redazione@novionline.it  
20 Marzo 2014
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L’amianto del Terzo valico finisce a Roma

L'associazione Afa interverrà alla conferenza internazionale dell'Osservatorio nazionale amianto, alla Camera dei deputati per evidenziare i potenziali pericoli per la salute derivanti dai lavori dell'alta capacità

L'associazione Afa interverrà alla conferenza internazionale dell'Osservatorio nazionale amianto, alla Camera dei deputati per evidenziare i potenziali pericoli per la salute derivanti dai lavori dell'alta capacità

GAVI – La questione amianto – Terzo valico sempre d’attualità.
Oggi e domani sarà portata all’attenzione della Seconda Conferenza Internazionale dell’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto), in programma nell’auletta dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, e nella Sala Tirreno della Regione Lazio, entrambe a Roma, da un esponente dell’Associazione A.f.a. – Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente.

L’Afa è stata invitata alla conferenza, intitolata “Lotta all’amianto: il diritto incontra la scienza”, dopo che, alla fine del 2012, l’Ona, su richiesta della medesima associazione, aveva reso noto un parere negativo sulla fattibilità del Terzo valico rispetto al rischio amianto: “L’unica precauzione possibile – avevano scritto in sintesi dall’Osservatorio – è non fare l’opera”.
La conferenza darà voce ai maggiori esperti in materia di amianto provenienti da tutta Italia e dall’estero.

A Roma l’Afa ricorderà che “l’elevato rischio amianto che stanno correndo i nostri territori può essere esemplificato attraverso un altro progetto, presentato da Enel Green Power per un impianto eolico sul monte Porale tra Voltaggio e Ronco Scrivia, poco distante dagli attuali cantieri del Terzo Valico. I risultati delle analisi ante operam effettuati in loco hanno fatto emergere una presenza di rocce amintifere fino a 2,5 etti per chilo di roccia. Inoltre – proseguirà l’associazione nel suo intervento – recenti studi condotti dalla Regione sul tracciato del Terzo Valico hanno stimato una presenza di rocce serpentinitiche variabile dal 20 al 50 % dei materiali estratti, che in totale saranno circa 13 milioni di mc: il rischio di dover gestire ingenti quantità di materiale contenente amianto è molto elevata”.

Secondo l’Afa, “si stanno studiando protocolli operativi molto complessi per gestire il rischio, ma di fatto i lavori sono iniziati senza alcuna precauzione e prima che i protocolli fossero conclusi. Ad oggi gli unici campionamenti e analisi effettuate sono quelli che il Cociv ha affidato al Politecnico di Torino (con un contratto di natura privatistica, quindi tali risultati non sono pubblici). Dunque vengono commissionate da chi esegue i lavori: controllore e controllato coincidono, con sporadici interventi dell’Arpa”.
Domani, alle 21, nella sala della Soms di Arquata Scrivia, assemblea dei comitati No Terzo valico sempre sul tema amianto. Interveranno, tra gli altri, i medici Paolo Toniolo, Eleonora D’Alessio, Diego Sabbi, Giulio Zannini.
 

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