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Gavi docg, occhio alla flavescenza
Resi i noti i dati del primo anno di monitoraggio organizzato dal Consorzio tutela del Gavi: "Risultati non allarmistici ma va fata attenzione per evitare un'ulteriore diffusione".
Resi i noti i dati del primo anno di monitoraggio organizzato dal Consorzio tutela del Gavi: "Risultati non allarmistici ma va fata attenzione per evitare un'ulteriore diffusione".
GAVI –
La flavescenza dorata nei vigneti del Gavi docg è presente e si deve prestare attenzione per evitare una sua ulteriore diffusione.
Il dato è emerso nel convegno organizzato ieri nella sede del Consorzio tutela del Gavi, a Gavi, alla presenza, tra gli altri, del presidente Piero Broglia. Sono stati esposti i risultati del primo anno del monitoraggio triennale iniziato nel 2013 su 24 vigneti di altrettante aziende diffuse negli 11 Comuni della Docg. “Sono state sistemate – ha spiegato Davide Ferrarese, agrotecnico del Consorzio – 576 trappole, 3 per ogni vigneto, per la cattura dell’insetto vettore della malattia tra luglio e ottobre”. Interessate anche aziende biologiche e biodinamiche, oltre a quelle tradizionali.
Dal monitoraggio è emerso che nel territorio del Gavi Docg la cattura degli insetti non è stata elevata rispetto ad altre zone della provincia.
Il maggior numero di catture di insetti è avvenuto nel territorio di Novi (86), poi a Francavilla Bisio (39), Gavi (32), Tassarolo (29), Bosio (15), San Cristoforo (7), Parodi (2) e Capriata (1).
“La media della zona – ha spiegano ancora Ferrarese – è di 8 insetti l’anno, oltre la soglia di intervento obbligatorio. La Regione infatti impone di tenere sotto controllo le aziende con oltre 5 catture”. Lo scorso anno alcune aziende hanno effettuato i trattamenti chimici sulle viti fuori dal periodo previsto, cioè lontano dalla fioritura.
A tal proposito, il Consorzio ha avviato un dialogo con gli apicolotori, riuniti nell’associazione Aspromiele, per evitare danni alle api, comunicando i periodi di trattamento e sollecitando le segnalazioni di eventuali morie di questi insetti, veri e propri indicatori della salute di un territorio.
Il dato è emerso nel convegno organizzato ieri nella sede del Consorzio tutela del Gavi, a Gavi, alla presenza, tra gli altri, del presidente Piero Broglia. Sono stati esposti i risultati del primo anno del monitoraggio triennale iniziato nel 2013 su 24 vigneti di altrettante aziende diffuse negli 11 Comuni della Docg. “Sono state sistemate – ha spiegato Davide Ferrarese, agrotecnico del Consorzio – 576 trappole, 3 per ogni vigneto, per la cattura dell’insetto vettore della malattia tra luglio e ottobre”. Interessate anche aziende biologiche e biodinamiche, oltre a quelle tradizionali.
Dal monitoraggio è emerso che nel territorio del Gavi Docg la cattura degli insetti non è stata elevata rispetto ad altre zone della provincia.
Il maggior numero di catture di insetti è avvenuto nel territorio di Novi (86), poi a Francavilla Bisio (39), Gavi (32), Tassarolo (29), Bosio (15), San Cristoforo (7), Parodi (2) e Capriata (1).
“La media della zona – ha spiegano ancora Ferrarese – è di 8 insetti l’anno, oltre la soglia di intervento obbligatorio. La Regione infatti impone di tenere sotto controllo le aziende con oltre 5 catture”. Lo scorso anno alcune aziende hanno effettuato i trattamenti chimici sulle viti fuori dal periodo previsto, cioè lontano dalla fioritura.
A tal proposito, il Consorzio ha avviato un dialogo con gli apicolotori, riuniti nell’associazione Aspromiele, per evitare danni alle api, comunicando i periodi di trattamento e sollecitando le segnalazioni di eventuali morie di questi insetti, veri e propri indicatori della salute di un territorio.