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    Castel
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    Andrea Vignoli  
    6 Aprile 2014
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Castel Gazzo, mille anni di storia dimenticata

    Conosciuto ormai solo da pochi novesi, Castel Gazzo è l'unico castello completo che sorge nella città di Novi Ligure. Attaccato, incedianto e ristrutturato diverse volte nel corso dei secoli, la sua nascita e le sue origini, tra leggenda e storia, si perdono nella notte dei tempi

    Conosciuto ormai solo da pochi novesi, Castel Gazzo è l'unico castello completo che sorge nella città di Novi Ligure. Attaccato, incedianto e ristrutturato diverse volte nel corso dei secoli, la sua nascita e le sue origini, tra leggenda e storia, si perdono nella notte dei tempi

    NOVI LIGURE – Benché sia lì da quasi mille anni, pochi novesi sanno dove sia e sono ormai decenni che nessuno vi entra. Castel Gazzo è l’unico castello completo che sorge nella nostra città, con la sua torre, le sue mura fortificate, le sue bertesche. La sua nascita si perde nella notte dei tempi. La leggenda della fondazione di Novi narra che un certo Tolomeo d’Ancisa nel IV secolo, in fuga dalla città perduta di Antylia (che qualcuno identifica con Libarna) fugge dalla calata dei barbari e a Novi costruisce nove castelli, uno dei quali è Castel Gazzo.

    Ma nella storia ufficiale il nome di Castel Gazzo compare per la prima volta in un documento del 999
    , come possesso dei monaci del monastero di Pavia. Il castello, che versa in pessimo stato di conservazione, si presenta con una torre quadrata alla cui sommità è un loggiato ora mal tamponato. Le mura del castello, dotate di bertesche come ogni castello che si rispetti, mostrano non solo i segni del tempo ma di tanti rimaneggiamenti e ristrutturazioni. Nonostante il tempo, e il fatto di essere ormai da tempo inglobato in una azienda agricola, Castel Gazzo domina la piana tra Novi e Pozzolo ancora maestoso.

    Dopo i Monaci di Pavia, il castello diventa feudo della famiglia novese dei Cavanna, fino a quando il Re di Francia non assegna il castello alle truppe di Gilberto del Lafayette, nel 1402. Dopo il francese il castello sarebbe dovuto tornare ai Cavanna, ma finisce invece nelle mani di un’altra famiglia novese, gli Anfossi. Si consuma sulle mura di Castel Gazzo lo scontro tra la Repubblica di Genova e il Ducato di Milano. Se il Duca di Milano Filippo Maria Visconti consegna il castello agli Anfossi, dopo pochi anni il Doge di Genova Giano Campofregoso lo restituisce ai Cavanna.

    Nel 1447 Battista Fregoso, figlio del doge di Genova, viene investito del feudo di Novi e rivendica anche Castel Gazzo. I Cavanna però resistono, e il castello viene incendiato. Nel 1480 ancora il Duca di Milano Gian Galeazzo Sforza difende i Cavanna, e gli fa riottenere il castello. Nel 1581 le mure del castello vedono la presenza addirittura di una imperatrice: Maria D’asburgo, figlia dell’imperatore Carlo V e di Isabella del Portogallo, sorella di Filippo II di Spagna e moglie dell’imperatore Massimiliano II.

    Castel Gazzo è stato più volte attaccato, incendiato, ristrutturato. “Castrum Gadji notissimum ne dissolveretur in rudera” recita una iscrizione del 1678, a ricordo della ristrutturazione del castello già cadente da parte di Agostinus Salatius. Oggi Castel Gazzo è una delle più importanti memorie monumentali del nostro territorio. Abbandonato nella piana, fuori da ogni via di comunicazione, è sconosciuto ai più. Questo gigante millenario aspetta che la sua storia ricominci in qualche modo. Il tempo, penso, è dalla sua parte.

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