Enzo De Cicco, un radiologo nel mondo dell’arte
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Redazione - redazione@ilnovese.info  
8 Aprile 2014
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Enzo De Cicco, un radiologo nel mondo dell’arte

Il radiologo novese, che svolge la sua professione di medico rafiologo a Genova, racconta di come la diagnosti per immagini possa essere utilizzata per studi su dipinti antichi per valutarne l’autenticità e per stabilire i “ripensamenti dell’artista”

Il radiologo novese, che svolge la sua professione di medico rafiologo a Genova, racconta di come la diagnosti per immagini possa essere utilizzata per studi su dipinti antichi per valutarne l?autenticità e per stabilire i ?ripensamenti dell?artista?

NOVI LIGURE – Enzo De Cicco, novese, svolge la sua professione di medico radiologo a Genova, abbracciando anche l’insegnamento universitario e quello della ricerca scientifica. Ultimo allievo del professor Giorgio Cittadini (già direttore dell’Istituto di Radiologia di Genova) massimo esperto internazionale dello studio del tubo digerente, De Cicco ha seguito le orme del maestro compiendo studi nel medesimo settore. Alla fine degli anni Novanta ha pubblicato diversi articoli scientifici per lo studio delle patologie dell’intestino tenue, effettuato con esame ecografico.

La diagnostica per immagini è una metodica che ha trovato ultimamente applicazione, al di là del campo medico. Vengono infatti effettuati studi su dipinti antichi per valutarne l’autenticità e per stabilire i “ripensamenti dell’artista”. Questo è possibile perché, in epoca passata, i colori utilizzati erano composti da sostanze metalliche che risultano molto ben leggibili dai raggi X. Ad esempio il bianco è collegato al piombo, il verde al rame e così via. Per citare un esempio, esiste un quadro attribuito a Strozzi che in origine riproduceva la mano di San Bernardo con sei dita. Evidente errore, successivamente corretto dallo stesso maestro, ma probabilmente commesso da un allievo di bottega.

Enzo De Cicco, spesso, si trova alle prese con capolavori della pittura internazionale per eseguire le stime. Ma anche con inestimabili strumenti musicali, ceramiche e persino mummie egizie. Un po’ meno nobili, ma utili dal punto di vista alimentare, sono le radiografie sui prosciutti e sulle forme di parmigiano per riuscire a valutarne lo stato di conservazione. “È questo un modo diverso e anche divertente, per utilizzare i raggi X al di fuori del campo prettamente medico – spiega Enzo De Cicco – Le nuove macchine “pesanti” come la Tac, sono in continua evoluzione. Siamo attualmente in grado di eseguire scansioni del corpo umano in meno di 10 secondi e di riuscire a ottenere immagini tridimensionali, mettendo in evidenza i tessuti e gli organi che vogliamo studiare in modo particolare”.

— Come si esegue la radiografia su un quadro e chi in genere la commissiona?
“La commissionano collezionisti privati o case d’asta per verificarne la veridicità. Di solito più il quadro è potenzialmente costoso, più alto è il numero dei poliziotti privati che lo “scortano”. La radiografia di un quadro si esegue esattamente come quella di un umano. Cambia ovviamente l’approccio. Si pone l’opera sul tavolo radiologico e si aziona il meccanismo di emissione di raggi X. Le nuove tecnologie digitalizzate ci forniscono immediatamente le informazioni. Si svela così l’epoca esatta con margine di errore di una ventina d’anni, in base alla radiopacità, data dalla componente metallica dei colori utilizzati. I raggi X attraversano la materia che tanto più è compatta, tanto meno i raggi risulteranno penetranti. I metalli formano una barriera al loro passaggio”.

— Quali capolavori ha visionato il vostro staff?

“Diversi, tra cui un Bernardo Strozzi [di cui un’opera figura attualmente nell’ufficio del sindaco di Novi; ndr], senza dimenticare strumenti di enorme importanza come un violino del Guarnieri del Gesù, sottoposto a una Tac per valutarne lo stato di conservazione, prima di effettuarne il restauro. Mi capitò, anni fa, di seguire il lavoro di un collega di Palermo che aveva studiato un’apparecchiatura radiologica appositamente costruita per carpire i segreti del sarcofago di Federico II di Svevia”.

— E per le ceramiche cosa si individua grazie ai raggi X?

“Si valuta la struttura del materiale. Mi è capitato di rendermi conto che alcune porcellane non erano autentiche, ma si trattava di falsi cinesi prodotti recentemente”.

— Un “comune mortale”, come potrebbe distinguere un cimelio da una patacca? Rivolgendosi solo a voi?
“Questi esami non sono costosi. Il primo step dovrebbe essere il critico d’arte, in grado di fornire una prima valutazione. Ma le tecniche dei falsari sono talmente affinate che è consigliabile “guardare dentro”. E noi radiologi siamo abituati a farlo”.

— Ultimamente, la sua scienza è stata anche al servizio, proprio a Novi Ligure, della musica, tanto che è stato realizzato lo spettacolo “Ci son raggi e raggi”, un viaggio tra bicicletta e Radiologia, condito dalla musica. Come è nata l’idea che ha coinvolto anche il figlio del Campionissimo Faustino Coppi?

“Il maestro Luciano Girardengo [anche lui novese doc; ndr], anni fa stava preparando l’organizzazione del Festival Lavagnino, mentre io preparavo un congresso. Venne a casa mia e osservò il mio lavoro. Rimase colpito dalle immagini tridimensionali di Tac e Risonanza magnetica. In pochi secondi decidemmo di ideare uno spettacolo di Musica e di Medicina. Così è nata la rassegna “Note di salute” nel corso della quale si affrontano argomenti medici a livello di prevenzione e si ascolta tanta buona musica. Al museo di Novi una decina di giorni fa, abbiamo presentato l’anteprima di una serie di appuntamenti che toccheranno vari argomenti medici e toccheranno diverse località”.

 

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