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Terzo valico sale la tensione: leader del Movimento “bandito” da 8 Comuni
Otto comuni "vietati" per il leader del movimento No Tav Claudio Sanita per un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Alessandria. L'inchiesta è ancora in corso, l'accusa è quella di rapina. A darne notizia è lo stesso Movimento, tramite i social network: "accusa infamante. Chiunque conosca Claudio sa che non è vera"
Otto comuni "vietati" per il leader del movimento No Tav Claudio Sanita per un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Alessandria. L'inchiesta è ancora in corso, l'accusa è quella di rapina. A darne notizia è lo stesso Movimento, tramite i social network: "accusa infamante. Chiunque conosca Claudio sa che non è vera"
CRONACA – Otto comuni “vietati” per il leader del movimento No Tav Claudio Sanita (nella foto) per un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Alessandria. L’inchiesta è ancora in corso, l’accusa è quella di rapina. A darne notizia è lo stesso Movimento, tramite i social network. Un tam tam mediatico iniziato ieri mattina e proseguito per tutto il giorno, riempiendo le bacheche virtuali di messaggi di sostegno e solidarietà per l’attivista.Secondo quanto riportato dal sito No Tav Terzo Valico, Claudio Sanita è sotto indagine per un episodio avvenuto lo scorso 26 marzo nei cantieri dell’Alta Velocità a Novi Ligure, in zona Pieve: nel corso di un blitz degli attivisti per tagliare le reti di cantiere, ci sarebbe stato uno battibecco tra Sanita e un operaio del Cociv. Secondo la testimonianza di alcuni operai, scaturita poi nella denuncia, l’attivista avrebbe tentato di sottrarre una macchina fotografica. Da qui l’accusa di rapina e la decisione del Gip di convalidare la richiesta del pubblico ministero emettendo un provvedimento di misura cautelare coercitiva di divieto di dimora (e transito) nel territorio dei Comuni di Arquata Scrivia, Serravalle Scrivia, Novi Ligure, Pozzolo Formigaro, Gavi, Carrosio, Voltaggio e Fraconalto. Praticamente tutti i Comuni direttamente interessati dai cantieri del Terzo Valico dove non potrà più recarsi non solo per manifestazioni o riunioni dei comitati locali, ma neppure per visite private, salvo chiedere il permesso. Sanita è originario di Arquata Scrivia, anche se da qualche anno risiede ad Alessandria. Ad Arquata vivono però genitori ed amici. Una misura sicuramente “forte” rapportata all’accusa che in molti leggono come un segnale di inasprimento dell’atteggiamento delle forze dell’ordine nei confronti del movimento No Tav.
A giorni dovrebbe tenersi l’interrogatorio di garanzia. Se il giudice dovesse confermare la misura cautelare – paragonabile in pratica agli arresti domiciliari – Sanita, tramite i suoi legali, potrebbe decidere di fare ricorso al tribunale del riesame.
“Quella della rapina è un’accusa talmente infamante che chiunque conosca Claudio sa non poter essere vera – scrivono gli attivisti del Movimento a sostegno del loro leader – Non a caso già il Giudice per le Indagini Preliminari ha negato che sia avvenuta questa fantomatica rapina il cui unico fondamento sarebbe da ricercare nelle dichiarazioni false di tre “bravi ragazzi” del Cociv. Il Giudice ha anche scritto nero su bianco che non vi sono prove che Claudio sia stato il promotore od organizzatore dell’iniziativa, ma visto il pericolo della reiterazione delle iniziative di contrasto al Terzo Valico e un suo precedente penale (una condanna a tre mesi di reclusione con pena sospesa per una manifestazione contro la guerra in Iraq del 2003 contro cui manifestarono milioni di persone nel mondo), ha comunque deciso di convalidare le misure cautelari proposte dal Pubblico Ministero”. L’attivista alessandrino era stato tra i destinatari di un foglio di via della Questura di Genova che gli impedisce di recarsi nei comuni liguri interessati al Terzo Valico.