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Trasporti, dichiarato lo stato di agitazione
Tensioni nel settore trasporti pubblici in Provincia. I sindacati dichiarano lo stato di agitazione e aprono la procedura di raffreddamento. Palazzo Ghilini conferma un anticipo di cassa al consorzio Scat ma avverte: non potrà più avvenire in futuro fino alla regolarizzazione di tutte le partite aperte sulla gestione del personale
Tensioni nel settore trasporti pubblici in Provincia. I sindacati dichiarano lo stato di agitazione e aprono la procedura di raffreddamento. Palazzo Ghilini conferma un anticipo di cassa al consorzio Scat ma avverte: ?non potrà più avvenire in futuro fino alla regolarizzazione di tutte le partite aperte sulla gestione del personale?
PROVINCIA – E’ di nuovo caos nel comparto del trasporto in Provincia. Una sorta di “tutti contro tutti” che rischia di portare alla paralisi. Ieri le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione e l’apertura della procedura di raffreddamento, anticamera dello sciopero. Alla base del malcontento, una serie di punti, tra cui la mancata convocazione di un tavolo di concertazione, per discutere di tagli e riorganizzazione.Da una parte, quindi, sindacati e lavoratori che chiedono di poter dialogare con la Provincia per concordare i tagli previsti. Dall’altra l’ente pubblico che chiede alle aziende la “regolarizzazione di tutte le partite aperte sulla gestione del personale autista e di supporto (ore di lavoro straordinario, turnazione anomale, impiego della manodopera precaria solo per qualche ora al giorno)” e, in particolare ad Arfea, di fornire “le informazioni utili alla continuazione del servizio (invio di proposte operative con ritardo di mesi rispetto alla disposizioni operative chiare comunicate alla stazione appaltante circa l’eliminazione di alcune corse sovrabbondanti, piuttosto che servizio inefficiente ed improduttivo nei pomeriggi del sabato). Condizioni tutte – prosegue il vicepresidente della provincia e assessore ai trasporti Gianfranco Comaschi – stanno rendendo da tempo precario il servizio effettuato che ha perso di operatività rispetto invece ad un susseguirsi di iniziative legali che, peraltro, non stanno portando ad alcun risultato positivo a favore delle aziende.”
La Provincia chiede più “efficienza” e “minaccia” di chiudere i rubinetti, anche perchè la Regione sembra essere a sua volta in ritardo con i trasferimenti, le aziende rischiano di non avere liquidità per pagare gli stipendi, altre (Arfea) non applicano gli integrativi aziendali . A farne le spese sono i lavoratori che restano ogni mese con il fiato sospeso.
L’ultimo caso al Cit di Novi Ligure. Dopo un incontro urgente tra l’assessore Comaschi, il consigliere di amministrazione Cit Paolo Moncalvo, il dal segretario Faisa-Cisal Luca Tropiano e il rappresentante sindacale fit –Cisl Paolo Grosso (assenti gli altri, perchè non convocati?) la Provincia ha confermato l’anticipo di cassa al consorzio Scat e anche il pagamento anticipato di una tranche del servizio urbano di Novi con l’avvertimento che potrebbe essere l’ultima volta.“Con questa anticipazione si mettono in sicurezza i redditi degli autisti del gruppo scat e quelli adibiti al servizio di Novi. Prendiamo atto –dichiarano i sindacalisti Faisa e Cils che nonostante le difficoltà economiche che la provincia attraversa dell’importante onere economico di cui si si fa carico la provincia con un altro anticipo di cassa, anche alla luce delle difficile situazione che le carenze note nella gestione del servizio e del personale e il comportamenti reticenti della capofila Arfea che ci vengono segnalati. Comprendiamo – aggiunge Tropiano- che rendono sempre più difficile per l’ente il rapporto di fiducia con l’azienda e con l’intero consorzio”.
Restano, quindi, tutti i nodi al pettine indicati da Giuseppe Santomauro Filt Cgil, Daniele Retini Fit Cils e Alessandro Porta Uil Trasporti: “Nessuna risposta efficace alla richiesta d’incontro urgente Prot. n° T/112/14 che voleva semplicemente dare la possibilità alle scriventi di analizzare e condividere eventuali azioni da adottare per far fronte alla riduzione dei finanziamenti TPL per l’anno 2014; Mancato accoglimento della proposta di istituzione di un Osservatorio paritetico sulle modifiche ai Contratti di Servizio in essere, che permetterebbe a queste OO.SS. di tutelare la buona occupazione dei lavoratori di questa filiera produttiva, chiedendo all’occorrenza l’inserimento di clausole sociali; ricadute dovute alla diminuzione di contribuzione al TPL che, se non controllata peggiorerà la condizione dei turni di lavoro degli autisti, obbligherà altre Aziende oltre l’ATM ad applicare la CIG in deroga e in alcune imprese renderà inevitabili i licenziamenti; mancato rispetto di quanto concordato innanzi a S. E. il Prefetto sulla procedura che avrebbe dovuto portare ad un accordo sulle modalità di sciopero unificate provinciali; probabili ritardi sul pagamento delle retribuzioni alle maestranze, per i mancati versamenti dei corrispettivi da parte della Regione Piemonte alla Provincia di Alessandria.
In attesa di convocazione secondo quanto previsto dalle normative vigenti porgono distinti saluti.
Le parti dovranno ora essere convocate davanti al prefetto entro cinque giorni e, se non si troverà ancora l’accordo sui tagli ai rimborsi chilometrici, potrebbe scattare l’astensione dal lavoro”.
In attesa di convocazione secondo quanto previsto dalle normative vigenti porgono distinti saluti.
Le parti dovranno ora essere convocate davanti al prefetto entro cinque giorni e, se non si troverà ancora l’accordo sui tagli ai rimborsi chilometrici, potrebbe scattare l’astensione dal lavoro”.