Quando i Reali d’Inghilterra visitarono il British War Cemetery
Un cimitero inglese a due passi dal centro, nel quale sono sepolti i soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Un angolo suggestivo oggi pressoché dimenticato, ma che esattamente 91 anni fa venne visitato addirittura dai Reali d'Inghilterra.
Un cimitero inglese a due passi dal centro, nel quale sono sepolti i soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Un angolo suggestivo oggi pressoché dimenticato, ma che esattamente 91 anni fa venne visitato addirittura dai Reali d'Inghilterra.
ARQUATA SCRIVIA – In questo periodo si parla di anniversario della Liberazione, di pace e di guerra, di morti e della voglia di ricordare ma soprattutto di non ripetere gli errori del passato. Si parla di seconda guerra mondiale, uno degli eventi più terribili e drammatici della storia del nostro Paese, e delle migliaia di vittime che si è lasciata dietro anche sul territorio locale, ma esistono anche luoghi della memoria forse meno conosciuti e apprezzati: uno di questi è il British War Cemetery di Arquata Scrivia, un cimitero inglese che raccoglie le salme di 94 soldati inglesi caduti in battaglia durante la prima guerra mondiale, altrettanto sanguinosa, o morti a causa dell’epidemia di influenza Spagnola durante il biennio 1918-1919.
Per chi non lo conoscesse, si trova vicino al cimitero del paese lungo l’ex strada 35, vicino alle rovine dell’antica Libarna, e venne istituito nel 1921 per raccogliere le spoglie dei soldati inglesi morti sul suolo arquatese. Infatti ad Arquata, tra il 1917 e il 1920, ci fu un accampamento inglese, qui stanziato per contrastare l’offensiva nemica. Inizialmente il cimitero venne realizzato con croci in legno e recintato da una staccionata di paletti, ma la forma attuale gli venne conferita dall’architetto sir Robert Lorimar, i cui progetti originali sono conservati nel Municipio arquatese.
Il 13 maggio 1923, in occasione della visita dei sovrani inglesi Giorgio V e la consorte Mary, si svolse un corteo verso il piccolo cimitero, in presenza delle massime cariche britanniche e italiane: i reali, un plotone della 43ª Fanteria, la banda del Reggimento, l’allora sindaco di Arquata, Luigi Lasagna, il generale De Braganze, comandante della divisione militare di Alessandria, il sottoprefetto di Novi, Moro, il sindaco di Novi dell’epoca, Porta, Giavotto, sindaco di Serravalle, e svariate autorità civili ed ecclesiastiche. Chiuso dal 1939 al 1945, il cimitero venne riaperto alla fine della seconda guerra mondiale, e tutt’oggi vi è sepolto anche un soldato dell’India Britannica, Richards, matricola 7195.