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Se il futuro riparte dall’Appennino
Presentati a Grondona 15 progetti di giovani aspiranti imprenditori per "fare ripartire il futuro del Paese dall'Appennino, ricche di potenzialità economiche e sociali". Le tre idee migliori saranno finanziate dalla Fondazione Edoardo Garrone
Presentati a Grondona 15 progetti di giovani aspiranti imprenditori per "fare ripartire il futuro del Paese dall'Appennino, ricche di potenzialità economiche e sociali". Le tre idee migliori saranno finanziate dalla Fondazione Edoardo Garrone
Per i migliori tre, alla fine del campus, saranno messi in palio premi per un totale di 60.000 euro.
“E’ per noi una giornata molto importante, perché inauguriamo la prima iniziativa concreta del Progetto Appennino e perché, insieme a noi, 15 ragazzi si stanno mettendo in gioco, stanno mettendo in campo il loro coraggio e impegnando le proprie risorse per diventare buoni professionisti e imprenditori, per realizzare i propri sogni ed essere pienamente protagonisti del loro domani – ha commentato Alessandro Garrone, presidente della Fondazione – Siamo convinti che il futuro del nostro Paese debba passare attraverso una profonda e strutturata riqualificazione di aree per lungo tempo abbandonate e che sono invece ricche di potenzialità inespresse, sia a livello economico che sociale”.
A mettere le basi e creare stimoli per un’economia sostenibile che parta delle terre dell’appennino italiano sono stati Giovanni Barbagallo, assessore all’agricoltura della Liguria, Enrico Borghi, Presidente Unicem, Paola Garibotti, responsabile sviluppo Unicredit. Fabio Renzi, segretario generale Fondazione Symbola. A parlare di esperienze esportabili e replicabili c’erano Giancarlo Dall’Ara, presidente associazione nazionale Alberghi Diffusi, Luca Ferraris, vice presidente fondazione Cima, Anna Giorgi, direttore dell’università della Montagna presso l’ateneo di Milano, Enrico Petriccioli, vice presidente Federbim. Stimoli e spunti, appunto, che dovrebbero portare alla creazione di una rete virtuosa: filiera corta, glocal, valorizzazione delle aree e delle peculiarità i concetti tornati alla ribalta. Tanto entusiasmo, tutto da concretizzare. “La difficoltà più grande da superare è un cambio di mentalità, passare dall’egoismo di campanile ad un nuovo approccio”, ha sottolineato l’assessore Barbagallo. In un mondo globale che riscopre il locale, “basta parlare di isolamento dei centri appenninici quando per arrivare al centro di Roma ci si impegna più tempo che raggiungere Ascoli da un paese dell’appennino”, ha detto Renzi.
Puntare sulla rete, quella virtuale, sulle “diversità”, queste le vie di fuga verso il futuro. Inevitabile l’appello alla “politica” da parte di Garrone che invita le amministrazioni ad “accogliere a braccia aperte le idee che arrivano da questi ragazzi. Come Fondazione vorremo che tali progetti possano misurarsi a breve con risultati”.
Questi i nomi dei quindici finalisti: Francesca Bovoli, 28 anni dalla Toscana; Alessandria Puzzo, 31 anni, ligure (Genova); Giorgio Masio, 27 anni da Savona; Simone Mandelli, 25 anni, Genova; Chiara Battistini, 31 anni dall’Emilia Romagna; Edoardo Delle Piane, 26 anni, di Grondona, Alessandria; Matteo Panoga, 34 anni, Genova; Giulia Grilli, 25 anni, Umbria; Silvia Beretta, 30 anni, Bergamo; Filippo Resente, 29 anni, Veneto; Mattia Linfante, 23 anni, Tortona (Alessandria); Alessandro Capitani, 33 anni dall’Emilia Romagna; Eleonora Asia De Angelis, 29anni, Torino; Marco Nania, 34 anni, Calabria; Miguel Acebs Tosti, 33 anni, Lazio.
Puntare sulla rete, quella virtuale, sulle “diversità”, queste le vie di fuga verso il futuro. Inevitabile l’appello alla “politica” da parte di Garrone che invita le amministrazioni ad “accogliere a braccia aperte le idee che arrivano da questi ragazzi. Come Fondazione vorremo che tali progetti possano misurarsi a breve con risultati”.