Reggio-Romani, un palazzo come un gioiello
Continua il nostro viaggio per le vie di Gavi. Arriviamo ora in via Mameli, dove Quasi intatto nel suo impianto medievale, Palazzo Reggio-Romani si affaccia. La presenza della famiglia nello storico edificio è attestata fin dal tredicesimo secolo
Continua il nostro viaggio per le vie di Gavi. Arriviamo ora in via Mameli, dove Quasi intatto nel suo impianto medievale, Palazzo Reggio-Romani si affaccia. La presenza della famiglia nello storico edificio è attestata fin dal tredicesimo secolo
Nulla sappiamo della nascita del Palazzo, ma qualcosa della sua storia più recente riemerge dal suo antico passato. Tra le sue stanze visse Giò Giacomo, Podestà di Voltaggio e Commissario al Forte di Gavi nel XVIII secolo. A succedergli fu il figlio, l’avvocato Nicolò Maurizio. Fu al tempo di costui che la famiglia, come emerge dai documenti di archivio, vendette l’edificio per acquistare il Palazzo, situato poco più avanti lungo la via, Baciocchi-Gropallo.
La struttura originaria, costituito da due piccoli corpi di fabbrica medievali, attraversati da un vicolo inglobato nella costruzione e attuale portico di accesso, è stata ristrutturata nei primi anni del Settecento, quando il colonnello Giovanni Battista Baciocchi, membro della famiglia presente a Genova sin dal 1340, decise di mettere mano alle costruzioni esistenti, aumentandone l’altezza di un piano, rifacendo a volte i soffitti e ampliando la casa verso ovest con l’aggiunta di un corpo. Il Palazzo rimase alla Famiglia Baciocchi fino al 1814 quando, a seguito del decesso dell’ultimo discendente maschio della famiglia, fu venduto alla Famiglia Reggio.