Gli operai Lauro bloccano il cantiere Tav. “Non è stato rispettato il protocollo sulla legalità”
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Gli operai Lauro bloccano il cantiere Tav. “Non è stato rispettato il protocollo sulla legalità”

Blocco del cantiere di Voltaggio per lo sciopero dei operai della ditta Lauro. Cociv, general contractor per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, ha risolto l'altro ieri, giovedì, il contratto di appalto con la ditta che stava eseguendo lavori nel cantiere Tav di Voltaggio. Il provvedimento è stato assunto a seguito della comunicazione del Prefetto di Alessandria che ha interdetto la Lauro per il "mancato rispetto del protocollo legalità"

Blocco del cantiere di Voltaggio per lo sciopero dei operai della ditta Lauro. Cociv, general contractor per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, ha risolto l'altro ieri, giovedì, il contratto di appalto con la ditta che stava eseguendo lavori nel cantiere Tav di Voltaggio. Il provvedimento è stato assunto a seguito della comunicazione del Prefetto di Alessandria che ha interdetto la Lauro per il "mancato rispetto del protocollo legalità"

VOLTAGGIO – Cociv, general contractor per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, ha risolto l’altro ieri, giovedì, il contratto di appalto con la ditta Lauro, che stava eseguendo lavori nel cantiere Tav di Voltaggio. Il provvedimento è stato assunto a seguito della comunicazione del Prefetto di Alessandria che ha interdetto la ditta con sede a Borgosesia per il “mancato rispetto del protocollo legalità”. Lauro non avrebbe ottenuto il rinnovo dei certificati antimafia, una delle condizioni essenziali per ottenere gli appalti sulle grandi opere. Lo stesso provvedimento di interdizione era già stato firmato dalla prefettura di Torino e alla ditta era già stata bloccata in altri due cantieri dove era affidataria di lavori per conto di Anas, in Val D’Aosta e a Borgo.

“Abbiamo ricevuto ieri (giovedì, ndr) comunicazione da Rfi di risolvere il contratto con la ditta Lauro – dicono dalla sede Cociv – e seguito dell’interdizione da parte della prefettura di Alessandria. Secondo quanto previsto dal protocollo sulla legalità, il contratto di appalto è stato immediatamente risolto ingiungendo alla ditta di procedere con la messa in sicurezza del cantiere che dovrà essere lasciato entro sette giorni dalla comunicazione“.

A fermare il cantiere, ieri mattina, ci hanno pensato però gli operai che si sono fermati per uno sciopero. Dalla Lauro, infatti, sarebbero partite le lettere di licenziamento per una cinquantina di operai impegnati nel cantiere. Un dramma nel dramma. A guidare il presidio davanti ai cancelli di Voltaggio c’erano i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Sono dovute intervenire anche le forze dell’ordine per garantire la sicurezza del cantiere e la circolazione lungo la strada provinciale collega le province di Alessandria con quella di Genova. La situazione è rimasta, tuttavia, sotto controllo. “Non difendiamo la ditta. Se ci sono delle irregolarità siamo i primi a chiedere che la legge venga rispettata – dichiara Massimo Cogliandro, segretario provinciale Fillea Cgil – visto che siamo stati tra gli estensori del protocollo. Ma non devono essere i lavoratori a pagare”. Ieri pomeriggio nel cantiere sono arrivati i vertici di Lauro e di Cociv per discutere con gli operai in sciopero. “Abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di concertazione affinchè Cociv si faccia carico della maestranze e l’impegno delle istituzioni”, dicono i sindacati. Cociv, dal canto suo, è possibilista ma non promette: “stiamo valutando la situazione, c’è la massima disponibilità a trovare soluzioni”.

Una duplice soluzione, a questo punto: garantire il proseguimento dei lavori di scavo da un lato, farsi carico, almeno in parte, della sorte dei lavoratori, una quindicina assunti in loco e una trentina provenienti da altre sedi. A cantar vittoria, al momento, sono gli attivisti che si oppongono alla realizzazione dell’opera. Già dal primo pomeriggio sulla rete circolava la notizia del blocco del cantiere. “Dopo anni di inchieste e denunce pubbliche qualcosa sembra finalmente muoversi e tutti quelli che accusavano i No Tav di allarmismo quando parlavano dei curricula mostruosi delle ditte interessate dai lavori del Terzo Valico, oggi, come minimo, dovrebbero chiedere scusa”, dicono.

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