Cociv non passa, però telefona
Home

Cociv non passa, però telefona

Giornata di presidio del movimento No Tav ad Arquata e Serravalle. Cociv, dopo aver inviato le lettere per l'avvio della procedura di esproprio, cerca la via della mediazione con i proprietari? Ma i manifestanti non mollano. Prossimo appuntamento il 15 luglio

Giornata di presidio del movimento No Tav ad Arquata e Serravalle. Cociv, dopo aver inviato le lettere per l'avvio della procedura di esproprio, cerca la via della mediazione con i proprietari? Ma i manifestanti non mollano. Prossimo appuntamento il 15 luglio

SERRAVALLE SCRIVIA – Tutto torna, tranne Cociv che, a due anni esatti di distanza dal primo tentativo di esproprio nella casa a Libarna, all’incrocio per Gavi, tenta la via della mediazione, telefonando alla proprietaria, per annunciare la visita dei tecnici, che però non c’è stata. In mattinata avevano chiamato anche i proprietari dei due terreni in località Moriassi. Ma in quel caso era per anticipare la rinuncia all’avvio della procedura di esproprio.
Le cartoline per la presa in possesso dei terreni su cui dovrebbe transitare la linea ad alta velocità Genova – Milano, o comunque opere connesse alla linea, erano arrivate la scorsa settimana. E il movimento No tav ha risposto organizzando presidi davanti alle proprietà. Un tentativo di esproprio si era registrato mercoledì. Respinto dai manifestanti. Ieri avrebbe dovuto esserci una nuova tornata di “visite” dei tecnici Cociv. Ma, questa volta, il consorzio di imprese affidatario dei lavori per conto di Rfi ha scelto la via della mediazione, telefonando ai diretti interessati. “Mi hanno chiamato per dire che rinunciano al mio terreno perché la strada di servizio che dovevano fare non serve. Ma se non ho nulla di scritto non mi fido”, racconta il proprietario.
Si tratta di una strada di servizio che porta da Radimero, dove dovrebbe iniziare lo scavo per la galleria di valico, fino al deposito di smarino di Libarna, attraverso i campi.
“Il comune di Arquata ha detto che quella strada non serve. Ne verrà fatta un’altra più a valle. Mi sarei ritrovato la casa circondata da una strada percorsa tutto il giorno da camion”.
Nel pomeriggio l’attenzione era tutta concentrata sull‘abitazione di Libarna, a Serravalle, all’incrocio della strada per Gavi. Un luogo “simbolo” per il movimento No Tav, poiché due anni fa, sempre il 10 luglio, fu organizzato il primo presidio. “Ho ricevuto anche io una telefonata. Mi hanno chiesto se potevano passare i tecnici i quali mi avrebbero spiegato tutto. Ho risposto che non li avrei fatti entrare. Sono contraria all’opera”, racconta la battagliera professoressa Iole.
I tecnici non si sono comunqune presentati. “Oltre tutto – prosegue la proprietaria – io ho ritirato la lettera solo sabato poiché ero fuori casa. Quindi sono passati meno di sette giorni tra il ricevimento dell’avviso e la presa in possesso. Ho fatto scrivere dall’avvocato che non erano rispettati i tempi di legge”.
Ora Cociv ha un anno di tempo per portare a conclusione gli espropri previsti. Poi scadrà la dichiarazione di pubblica utilità, non più rinnovabile. Il 15 luglio sono previsti altre procedure di prese in possesso a Serravalle e Gavi.
Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione