Oda 96, pronti a ripartire
LOda di Arquata può ripartire dopo che lunedì la nuova società che è subentrata allo stabilimento, dichiarato fallito, ha concluso liter per riattivare le attività operative nellarea da circa 50 mila meri quadri
L?Oda di Arquata può ripartire dopo che lunedì la nuova società che è subentrata allo stabilimento, dichiarato fallito, ha concluso l?iter per riattivare le attività operative nell?area da circa 50 mila meri quadri
Un passo, quello di lunedì, che mette un punto alla procedura fallimentare della Oda e che è seguito all’accordo siglato, tra i sindacati e la nuova proprietà, a fine giugno nella sede dell’Unione industriali di Alessandria. Nella nuova Oda sono stati reintegrati 6 dipendenti, sui 31 totali, in mobilità. L’impegno è quello di riqualificare il sito.
L’attività della Officine di Arquata, cioè la manutenzione dei carri ferroviari, può quindi ripartire dopo che lunedì la nuova società che è subentrata all’azienda, dichiarata fallita, ha concluso l’iter per riattivare le attività operative nell’area da circa 50 mila meri quadri. Lo spazio sul quale ha operato la precedente impresa e ripartiranno ora i lavori conta tre officine e un parco ferroviario con dodici binari.
A capo di Officine di Arquata è stato chiamato l‘Ingegner Guido Porta, Presidente e fondatore delle Imprese Ferroviarie FuoriMuro – Servizi Portuali e Ferroviari Srl. e InRail Spa, nonché dello stesso Socio di maggioranza della nuova società MaReSer Srl. Ad affiancarlo nel Consiglio di Amministrazione, Edoardo Valobra e Claudio Paroldi.