Santuari, tesori da riscoprire camminando
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Lucia Camussi - l.camussi@ilnovese.info  
20 Agosto 2014
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Santuari, tesori da riscoprire camminando

La prima tappa del sentiero 200, lungo in totale un centinaio di chilometri, permette di raggiungere il santuario della Madonna di Cà del Bello partendo dal centro di Stazzano. Non mancheranno boschi e spettacolari viste panoramiche in un percorso adatto anche alle famiglie

La prima tappa del sentiero 200, lungo in totale un centinaio di chilometri, permette di raggiungere il santuario della Madonna di Cà del Bello partendo dal centro di Stazzano. Non mancheranno boschi e spettacolari viste panoramiche in un percorso adatto anche alle famiglie

STAZZANO – Il fil rouge che unisce il santuario di Montespineto e quello della Madonna di Cà del Bello è rappresentato dal sentiero 200, prima tappa di un itinerario di lunga percorrenza realizzato dalla sezione Cai di Novi. L’intero sentiero è lungo infatti circa 100 chilometri, con partenza da Stazzano, incursione nelle valli Boerbera e Spinti, per poi giungere ad Arquata. La prima tappa del lungo percorso collega Stazzano a Cà del Bello e si sviluppa a quote basse. 9,11 sono i chilometri da percorrere, in un tempo stimato di poco più di tre ore. Un’idea in più per trascorrere qualche ora immersi nella natura, in compagnia della propria famiglia, dato che il percorso è adatto a tutti.

Dalla piazza principale di Stazzano, si imbocca via Umberto I e si svolta subito a destra per percorrere una scalinata, preludio ad una salita che costeggia le mura del castello del paese. Abbandonato l’asfalto, ci si inoltra nel bosco di robinie e roveri. Di nuovo asfalto,e poi a destra; al bivio successivo si prende la sinistra. Quando si incroceranno due cappellette una di fronte all’altra, occorrerà scegliere ancora la sinistra. Sentiero sterrato ora che conduce al santuario della Madonna di Monte Spineto. Prima cappella, poi semplice croce, per definire infine chiesa, il santuario reca testimonianze della sua esistenza fin dal 1155. Oltre a scoprire gli splendidi ornamenti dell’edificio e la leggenda della candida colomba, che ha condotta alla costruzione del santuario, si potrà godere della magnifica e sconfinata vista panoramica sul territorio circostante.

Lasciato il santuario, ginestra e orniello saranno i compagni di viaggio, fino ad inoltrarci ancora su strada sterrata, quella che conduce alla sella della Bocca del Lupo. Superata una piccola sorgente, bisogna mantenere la destra. Si incontrerà un casolare abbandonato e, dopo la salita, si svolta a destra proprio nel punto in cui si incontrano alcuni ruderi di una costruzione in pietra. Ci si immerge nel bosco, giungendo prima alla cascina Psina, poi alla masseria Rughé. Ancora un bivio, con svolta a sinistra, e si arriva al bivio Campolungo, riconoscibile perché punto di incrocio con il sentiero 206. Si prosegue nel castagneto fino a raggiungere il santuario di Cà del Bello, punto panoramico sulla val Borbera. Anche qui è possibile visitare l’edificio e scoprirne la storia e gli ampliamenti che gli hanno donato l’attuale forma. Da Cà del Bello le scelte possibili sono due: percorrere il sentiero 205 che in 45 minuti conduce a Vargo o, in alternativa, il percorso 204 che porta a Borghetto Borbera.

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